
Il leader del Movimento Diritti Civili, Franco Corbelli, informa, in una nota, che “a Tarsia, in provincia di Cosenza, sono ripresi da alcuni giorni i lavori per la realizzazione della più grande opera umanitaria, unica del genere nel mondo, legata alla tragedia dell’immigrazione, il Cimitero internazionale dei Migranti, che darà dignità alla morte di tutte quelle sfortunate persone (uomini, donne e bambini) che perdono la vita nei tragici naufragi e che vengono seppelliti, senza un nome, con un semplice numerino, in tanti piccoli sperduti cimiteri, quasi tutti calabresi e siciliani, che di fatto ne cancellano così la memoria e ogni riferimento per i loro familiari dei lontani, poveri Paesi del mondo che non sanno dove andare un giorno a cercarli per poter portare un fiore e dire una preghiera. Con il grande Memoriale di Tarsia, per le vittime dei tragici naufragi nel Mediterraneo, questa disumanità sarà definitivamente cancellata. Il cantiere è stato dunque riaperto alla presenza del sindaco Roberto Ameruso, del responsabile dell’Ufficio tecnico comunale, ing. Ernesto Martucci e uno dei due progettisti, l’ing. Donato D’Anzi, afferma Corbelli. I lavori (finanziati dalla Regione Calabria) erano iniziati 7 anni fa, alla vigilia del Natale 2018. Dopo un anno, alla fine del 2019, esaurita la prima tranche e causa anche lo scoppio della pandemia e vari ostacoli burocratici, si erano fermati. Adesso da qualche giorno finalmente sono ripresi per essere ultimati. Alla fine di luglio c’era stato l’affidamento definitivo, da parte del Comune di Tarsia, dei lavori alla ditta che si è aggiudicata la gara d’appalto e nel mese scorso (settembre) la stessa ditta insieme all’ufficio tecnico del comune di Tarsia avevano effettuato un sopralluogo nel cantiere, dove sta sorgendo la grande opera. Esprimo tutta la mia soddisfazione per questo importante risultato, continua l'attivista per i diritti umani e ringrazio quanti ci consentono di realizzare questa opera straordinaria, conosciuta e apprezzata in Italia e a livello internazionale. Ricordo che il Cimitero internazionale dei Migranti, per la cui realizzazione lotto ininterrottamente dal 12 anni, dalla tragedia di Lampedusa del 3 ottobre 2013, sorge su una vasta area di quasi 30mila mq, una collina della Pace, di fronte al Lago, e, significativamente, al vecchio camposanto comunale, in parte ebraico, e proprio a un tiro di schioppo dall’ex Campo di Concentramento di Ferramonti, un luogo di prigionia durante la seconda guerra mondiale ma anche un posto dove è sempre prevalsa l’umanità e la solidarietà e nessuno degli oltre 3000 internati ha subì mai alcuna violenza. Per questa vicinanza e questa storia di solidarietà e umanità di Ferramonti è stato scelto il sito di Tarsia per la realizzazione del Cimitero dei Migranti, che sarà intitolato al piccolo Alan Kurdi, il bambino siriano morto, agli inizi di settembre del 2019, sulla costa davanti la Turchia, insieme alla giovane mamma Rehana e al fratellino Galip, e diventato purtroppo il simbolo dell’immane tragedia dell’immigrazione. Saranno a Tarsia il giorno dell’inaugurazione la zia paterna(che vive in Canada e con la quale sono in contatto da alcuni anni) e il papà del piccolo Alan, che è rimasto in Siria".
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