«Donna Brettia è in assoluto la prima donna guerriera nella storia del mondo Occidentale. Dopo di lei, con quattro secoli di ritardo, c'è la britannica Boadicea o Budicca che, nel 54 d.C., cercò, senza successo, di liberare l'isola da Romani». Lo afferma a margine di alcune approfondite ricerche il professore Francesco Felicetti, presidente dell'associazione “Centro storico di Cosenza-Città del tempo libero” «Nella ricerca sulla storia dei Bruzi abbiamo incontrato una donna di eccezionale valore, che non ha ricevuto il dovuto riconoscimento nella storia dei popoli perché mai nessuno storico si è occupato di lei: la donna Brettia che, nel 356 a.C., ha condotto i Bruzi a liberarsi del giogo della servitù per conquistare la libertà. Il suo peccato originale - così lo definisce Felicetti - era quello di appartenere ad un popolo di scarto, i Bruzi, che i Romani bollarono come un popolo di traditori, di inaffidabili, di teste dure, di banditi di strada, solo perché, per tre secoli, non vollero sottomettersi alla loro potenza. Eppure tra le due donne guerriere c'è stato un diverso trattamento storico. Boadicea, sconfitta sul campo di battaglia, ha vinto nella storia. Gli inglesi, infatti, l'hanno dichiarata eroina delle libertà inglesi e le hanno innalzato una statua sul Manchester Bridge (ponte di Manchester), a lato del Parlamento inglese, ad imperitura memoria. Donna Brettia - continua lo storico cosentino - vittoriosa sul campo di battaglia, ha perso nella storia, a causa dell'Impero Romano, che detestava i Bruzi, e le fu destinato l'oblio totale. La nostra Associazione - spiega il professore Felicetti - ha inteso fare questa giustizia storica per dare a Donna Brettia il suo posto nella storia dei popoli». L'Associazione “Centro storico di Cosenza-Città del tempo libero” ha pensato di fare preparare una scultura che ricordasse la donna guerriera e che dovrebbe essere collocata nel cuore della città vecchia. Leggi l’articolo completo su Gazzetta del Sud – edizione Cosenza in edicola oggi.