Importante scoperta archeologica nel cuore del Parco nazionale del Pollino. Infatti, nella Grotta di Pietra Sant'Angelo sono state ritrovate tracce di insediamenti umani risalenti a 14mila anni fa, periodo riconducibile alla fine dell'ultima glaciazione. Gli scavi intrapresi in questo sito, sono stati particolarmente fortunati sin dai primissimi giorni di ricerca, quando gli archeologi hanno intercettato, all'interno di una nicchia nella roccia, una sepoltura con resti di un inumato conservato in perfetta connessione anatomica. L'individuo, un maschio di circa 30-35 anni di età, era stato seppellito in una fossetta scavata nella terra con il corpo fortemente contratto, poi ricoperto da un cumulo di pietre. Una datazione radiocarbonica effettuata su un frammento del suo femore ha restituito una data di circa 7mila anni da oggi, collocando l'uomo in piena età neolitica. Dai recenti scavi , che hanno indagato livelli più profondi del deposito, in queste settimane, sono emersi resti di focolari che avevano ospitato fuochi accessi in un'età molto più antica della sepoltura. Tali focolari, riconoscibili per la presenza di accumuli di cenere e carboni, hanno chiarito che già sullo scorcio dell'ultima glaciazione la grotta era stata frequentata dall'uomo. Due distinte datazioni radiocarboniche hanno inquadrato altrettanti insediamenti umani nella grotta nel corso del Paleolitico superiore: il più recente collocabile intorno a 11mila anni fa, il più antico risalente a circa 14mila anni fa. Una scoperta che riscrive la storia del territorio, se si tiene conto della datazione dei ritrovamenti. Queste evidenze, cui sono correlabili i resti di numerosi manufatti rinvenuti dagli archeologi nel sito (strumenti in pietra e in osso, oggetti in terracotta, avanzi di pasto, etc.), fanno della Grotta di Pietra Sant'Angelo un giacimento preistorico di straordinario interesse scientifico.