«Non abbiamo dimenticato il Maon di Rende. Molto più semplicemente, questa volta non abbiamo ricevuta alcuna informazione sulla sua eventuale riapertura». Così l’assessore alla cultura del comune di Rende, Marta Petrusewicz, in risposta alla polemica relativa al museo allocato a palazzo Vitari nel centro storico.
«Abbiamo, purtroppo, tutte le ragioni di ritenere che non si tratti di una semplice dimenticanza da parte degli organi dirigenti e operativi del Maon e della “Capizzano”. Da anni, l’associazione “dimentica” regolarmente di informare l’amministrazione comunale delle iniziative programmate, di orari di apertura ed eventi speciali. Parimenti, da anni, da parte del Comune, si chiede all’associazione di rimediare a queste e altre scortesie – persino una persona ultratollerante come la sottoscritta non può non notare l’irrispettosità degli inviti “di massa” che ci pervengono un giorno prima di un evento! L’Associazione vuole salvaguardare gelosamente la propria autonomia? Ben venga! Il Maon si sente smarrito dopo la morte del suo fondatore e il suo spiritus movens Tonino Sicoli? Lo comprendiamo benissimo: Tonino è stato anche per me un amico di lunghissima data», ha proseguito l’assessore.
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