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A Castrovillari è Primavera dei Teatri, una scintilla di cultura accesa in Calabria

La Ruina (foto Angelo Maggio)

Primavera dei Teatri, che si svolge a Castrovillari da domani a domenica 4 giugno, si è posta il compito di partecipare al processo di rinnovamento del linguaggio scenico nazionale e internazionale e operare per il ricambio generazionale nel campo delle arti performative. Allo stesso tempo, «il festival vuole dare il suo contributo alla crescita democratica, sociale e culturale del suo territorio e di tutto il Mezzogiorno», spiega il direttore artistico Saverio La Ruina.

Così, oltre al programma di spettacoli di danza e teatrali, nazionali e internazionali dal 31 maggio, la manifestazione si apre domani con il seminario di drammaturgia per autori e attori cura di Rafael Spregelburd, cui da oggi si aggiungono quattro residenze artistiche: White Acts (progetto, coreografia, danza: Roberta Racis), Stimmung (Coreografi e Interpreti: Noemi Dalla Vecchia e Matteo Vignali), Smart Work (di Armando Canzonieri e regia Gianluca Vetromilo) e La Consagracion de Nadie (Drammaturgia, regia e interpreti Gonzalo Quintana e Micaela Farina).

In una regione, la Calabria, con molti problemi sociali e in grave deficit di offerte culturali, Saverio La Ruina con Dario De Luca e Settimio Pisano, fondatori trent'anni fa della Compagnia Scena Verticale che organizza la Primavera dei Teatri dal 1999, ritengono si tratti di «un servizio necessario, moralmente doveroso verso i loro concittadini» portare nella regione quelle realtà del mondo dello spettacolo che un tempo loro giovani erano costretti a andare a cercare lontano a Roma e Milano. «Allora per noi bastò una piccola scintilla per avvicinarci e appassionarci al teatro, al cinema, alla letteratura - ricorda La Ruina - e abbiamo quindi pensato di accendere ora quella stessa scintilla per altri, creando questo avamposto a Sud della drammaturgia contemporanea e della nuova creatività, laboratorio di incontri e confronti tra artisti».

Quest’anno, alla XXIII edizione, sono in cartellone oltre 40 appuntamenti con lo spettacolo dal vivo tra teatro, danza, musica, performance, accompagnati da residenze creative, workshop, reading, presentazioni di libri e convegni: 16 debutti, 4 anteprime, 4 coproduzioni e 3 progetti internazionali, che aprono la stagione dei festival estivi italiani. Gli spettacoli avranno inizio martedì 30 maggio con le prime nazionali di Big in Corea di Francesco d’Amore e Luciana Maniaci, regia Kronoteatro, con Tommaso Bianco e Maurizio Sguotti, e di Canto alle vite infinite, drammaturgia, regia e interpretazione di Elena Bucci, in collaborazione con Marco Sgrosso. La chiusura del festival, domenica 4 giugno, sarà invece affidata a Storie di noi di Beatrice Monroy, regia di Giuseppe Provinzano, Beat Forward di Igor X Moreno X Collettivo Mine e Welcome to My Funeral, novità di Brandon Lagaert per Equilibrio Dinamico Dance Company.

Tra i tanti appuntamenti in programma, sono da segnalare mercoledì Donna di dolori, di e con Patrizia Valduga in scena con Daniela Piperno (un work in progress guidato da Antonio Calbi) e in prima nazionale Umanità Nova - Cronaca di una mancata rivoluzione di Fabio Pisano, regia di Cristina Minasi e con Giuseppe Carullo. Venerdì ricordiamo i Persiani di Eschilo dei Sacchi di Sabbia con Silvio Castiglioni e canti Marina Moulopulos; poi Lidodissea con Gianfranco Berardi e Gabriella Casolari, quindi La sindrome delle formiche della Compagnia occhi sul Mondo e, in prima nazionale, sabato, Città sola di Olivia Laing, riduzione di Fabrizio Sinisi, regia di Alessandro Ferroni e Lisa Ferlazzo Natoli, quindi Saverio La Ruina sarà autore e interprete di Via del popolo.

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