Il Teatro auditorium dell’Unical conferma d’essere una delle agenzie culturali più importanti dell’area urbana. La stagione teatrale, cinematografica e musicale consegna al pubblico cartelloni davvero originali e significativi. Fabio Vincenzi dirige le attività proposte dall’ateneo, guidato da Nicola Leone. Attività che attraversano tutte le stagioni dell’anno, fermandosi solo in periodo agostano. Vincenzi si lavora in tre direzioni all’Unical: la musica, il teatro e il cinema? «Nulla è mai banale nelle proposte che l’ateneo fa per soddisfare il pubblico degli universitari, del vasto territorio e dei tanti studenti stranieri provenienti da tutte le aree del mondo che frequentano il campus. Un cartellone fatto anche per gli studenti stranieri che sono tantissimi. Avanziamo proposte diverse rispetto agli altri teatri per raccontare storie che somigliano a quello che stiamo vivendo: le guerre, l’instabilità sociale, solo per fare degli esempi. Proviamo a raccontare anche la Calabria che siamo attraverso un gioco fluido di contaminazioni artistiche». Mi fa capire la complessiva operazione culturale attraverso i nomi di tre attori? «Certo. Abbiamo scelto Tony Servillo, perchè parla della grecità raccordandola con la grande cultura del nostro Paese. Una grecità di cui la nostra terra è intrisa. Abbiamo proposto Davide Nia perchè parla di sbarchi e del dramma vissuto da migliaia di migranti e, anche questa, è una cosa che ci riguarda da vicino: pensi a quanto accaduto a Cutro., E abbiamo voluto Ascanio Celestini perchè ci racconta, con dei musicisti in scena, la pandemia che è stata una mina per la cultura italiana, svuotando sale destinate alle presentazioni di libri, i cinema e i teatri». Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza