Svelata la cinquina dei finalisti del Premio Sila, tra cui la giuria sceglierà il vincitore dell’edizione 2024, che si terrà il 21 e il 22 giugno a Cosenza e il 23 giugno nella sede della Fondazione di Camigliatello Silano. La direttrice del Premio, Gemma Cestari, e il presidente della Fondazione, l’avvocato Enzo Paolini hanno rivelato l’elenco: «Un paese felice» (Mondadori) di Carmine Abate, «Grande meraviglia» (Einaudi) di Viola Ardone, «Jazz Cafè» (La nave di Teseo) di Raffaele Simone, «Una minima infelicità» (Neri Pozza) di Carmen Verde e «L’imperatore delle nuvole» (Neri Pozza) di Pierpaolo Vettori.
Il Premio Sila alla carriera è stato assegnato alla poetessa, scrittrice e traduttrice milanese Vivian Lamarque, già Premio Strega Poesia 2023 con «L'amore da vecchia», che terrà la sua lectio magistralis la mattina di sabato 22 giugno. «Vivian Lamarque – ha detto il presidente Paolini – non ha bisogno certo di presentazioni e incarna i valori, la missione e l'immagine che noi vogliamo dare del Premio Sila, della Calabria e del nostro Paese».
Autore del manifesto di questa dodicesima edizione, con l’opera intitolata «Del libro… l’oro», sarà l’artista Gianni Dessì.
«Voglio testimoniarvi la soddisfazione di prendere atto che la formula individuata e sperimentata in questi anni ha reso il Premio Sila ’49 penetrante nel contesto cittadino – ha affermato soddisfatto l’avvocato Enzo Paolini – perché il Comitato dei lettori, che ringrazio, è stato decisivo per la selezione della Cinquina, con un tasso di partecipazione di voto e di qualità notevolissimi. Ciò ha messo la giuria in condizioni di scegliere il vincitore in una rosa di qualità. Man mano è cresciuta la partecipazione e di questo dobbiamo ringraziare i librai di Cosenza che sono una categoria indispensabile per il nutrimento di cui abbiamo bisogno». Il presidente della Fondazione Premio Sila ha ringraziato anche il Comune di Cosenza e l’assessore Antonietta Cozza, presente alla Mondadori, che «istituzionalmente ci accompagna sempre con grande disponibilità in tutte le nostre manifestazioni, in tutti gli aspetti della nostra organizzazione».
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