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Agroalimentare a Castrovillari, rinasce il "Cammarata Forum" per tutelare il territorio

Rinasce il “Cammarata Forum per la tutela e la valorizzazione del territorio”. Si tratta di un'insieme di soggetti (cittadini, associazioni, comitati, forze sociali e politiche) che ha lo scopo di «tutelare e valorizzare il territorio», nello specifico quello di Cammarata e della Piana di Sibari, la cui vocazione e produttività nell’ambito dell’Agro-Alimentare è uno dei «pochi “punti fermi” dell’economia e dell’occupazione locale e regionale».

La rinascita del Comitato è divenuta necessaria, per il Forum delle associazioni, poiché la politica e gli amministratori, a tutti i livelli, non hanno ancora deciso se sia possibile far coesistere il Distretto agroalimentare di qualità ed il pescheto più grande d'Europa ed un impianto per il trattamento dei rifiuti presente nel cuore del Distretto stesso. Dubbio amletico che riemerge, ed è proprio il caso di sottolinearlo, dopo la riconferma che a Castrovillari, in località Cammarata, nell’ambito della fertile e produttiva piana di Sibari, in mezzo a coltivazioni di pregio dovrebbe nascere «una piattaforma per il trattamento di montagne di fanghi e rifiuti, provenienti da mezza Italia (Campania, Puglia, ecc.)».

La ripresa delle iniziative industriali ha messo tutti in «agitazione, cittadini, imprenditori e lavoratori del comparto agricolo, sindacati di categoria, associazioni professionali, comitati». Esattamente come avvenne lo scorso 2017, quando la mobilitazione fu massiccia. «Nel distretto agroalimentare di qualità (DAQ) di Sibari – si torna a ripetere - lavorano oltre cinquemila persone, e se questo progetto andasse in porto, sarebbe un colpo mortale per l'intero settore agroalimentare, fiore all'occhiello del comprensorio».

Per il nuovo Forum delle associazioni «Piazzare qui un impianto di questa portata e tipologia, nel cuore pulsante di un territorio che produce ortaggi e frutta di alto pregio, significherebbe mortificare questo lembo di terra, e seppellirebbe definitivamente, il passato, il presente e il futuro di intere generazioni, che hanno fatto enormi sacrifici per dare una speranza di futuro ai tanti giovani che vogliono rimanere qui». E se da un lato il Governo regionale continua a tacere sulla vicenda, ai piedi del Pollino «si è pronti alla mobilitazione, le popolazioni e le aziende agricole, non ci stanno, e vogliono chiarezza. Lo slogan è: "No al distretto dei rifiuti - Si al distretto agroalimentare”. Nessuno pensi di portare progetti di rapina e di aggressione territoriale e occupazionale, oltre a rischi per la salute in un ambito non più disposto a subire passivamente ogni insulto».

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