L’asta telematica per l’acquisto del Castello aragonese è stata fissata al 10 gennaio prossimo e si concluderà il 19 a mezzogiorno. Il comune parteciperà: nell’ultimo civico consesso, è stato dato mandato al sindaco Enrico Granata per fare un’offerta e riportare questo patrimonio storico-culturale, ma soprattutto identitario, alla comunità. Quella di gennaio sarà un’unica asta. In base alla normativa vigente, l’ente locale avanzerà un’offerta del 25% inferiore al prezzo di base d’asta, che si aggira sui 396mila euro. «Nell’eventualità in cui dovesse rispondere un privato o una società, il comune eserciterà il diritto di prelazione. Il sindaco ha già preso contatto con il Ministero per ricorrere a questa possibile opzione», precisa Maria Donato, consigliere con delega al Centro storico, che assieme a Granata, sta seguendo l’iter per aggiudicarsi il Castello, attualmente all’asta del Tribunale di Paola per i 2/3 dei diritti. Nel consiglio comunale, Granata ha spiegato l’iter da seguire per l’acquisto e per i relativi finanziamenti che riguardano anche i lavori di restauro: l’edificio, immerso nel cuore del centro storico, ha bisogno di essere ripristinato. L’amministrazione comunale dovrà versare una cauzione per partecipare all’asta, con una somma di 40mila euro. Se tutto procede per come previsto, l’ente locale ha 120 giorni, ribadisce Donato, per completare la procedura e versare la restante somma. «Tutto dipende dal prezzo con cui speriamo di aggiudicarci il Castello. A quel punto, abbiamo già un impegno del Ministero per il finanziamento del restauro per accedere a finanziamenti europei o somme elargite dal Ministero stesso» chiosa il consigliere con delega al centro storico. I lavori per rimettere in sesto l’edificio e restaurarlo s’aggirerebbero sui 3milioni d’euro. Diversi i cedimenti ne intaccano lo stato strutturale. Per quanto concerne la somma per l’acquisto, la speranza dell’ente locale è quella d’essere inserito nei finanziamenti per la valorizzazione dei Borghi (progetto della Regione Calabria). In ogni caso «a novembre abbiamo aperto un capitolo di bilancio di 600mila euro per accendere un mutuo con la Cassa depositi e prestiti. Il mutuo è stato concesso perché acquisteremo anche la parte privata del Castello», continua Donato. A tal riguardo, sono stati presi degli accordi con gli eredi, tanto che una loro rappresentanza ha partecipato all’ultimo consiglio comunale, quasi a rassicurare sulla vendita delle quote. Entro fine anno il tutto si dovrebbe formalizzare.