Passano i giorni, le settimane e i mesi. Ma alla Biblioteca civica non si muove foglia. I dipendenti lavorano e garantiscono i servizi. Ma a fine mese nelle loro tasche non entra nemmeno un centesimo. Pasqua amara dopo un Natale con mezzo sorriso. Dopo avere ricevuto uno degli stipendi arretrati proprio a poche ore dalle festività di fine anno il... flusso si è nuovamente fermato. E le mensilità arretrate stanno per diventare sette. Si aspetta, pare, il consiglio di amministrazione, che si riunirà nel mese di maggio per sapere qualcosa sul futuro dello storico Istituto di piazza 15 Marzo. Capire come si intende andare avanti. Il personale è disperato. Si comprende lo scoramento che circonda le sale della Civica. Anche noi onestamente trovandoci nelle stesse condizioni avremmo difficoltà ad andare avanti. Lavorare dodici mesi all'anno, tutti i giorni tranne le domeniche e qualche festa santificata, e poi vedere l'ombra dello stipendio solo un paio di volte, non si può avere uno stato d'animo diverso da quello attuale. Ma quello che più preoccupa è il silenzio delle istituzioni. Sembrava che qualcosa si stesse muovendo. Anche la nomina e l'insediamento della nuova direttrice era sembrato un segnale incoraggiante. Una piccola iniezione di fiducia. Ma la Provincia e il Comune, che dovrebbero erogare contributi per consentire alla Biblioteca civica di andare avanti con le attività e consentire il regolare pagamento delle spettanze al personale, non si sono fatte più sentire nè vedere. E anche i sindacati sembrano essersi arresi, dopo le innumerevoli proteste portate avanti e gli incontri tenuti in Prefettura.