Cosenza

Sabato 23 Novembre 2024

Fase 2, Confindustria Cosenza: servono più strumenti, ci sono aziende che non riapriranno

Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza

Un periodo difficile. Con le imprese bloccate per settimane, la gente rimasta chiusa in casa, l’angoscia collettiva del futuro. L’emergenza Covid-19 ha spaventato l’Alta Calabria. Ripartire non è facile ma occorre non perdere la fiducia. Altre volte nella nostra regione le cose, nel corso dei secoli, si sono davvero messe male a causa di calamità naturali e guerre mai, però, i calabresi hanno alzato bandiera bianca. «Occorre sostenere la ripresa aiutando le imprese ma anche le famiglie per spingere i consumi, compressi dall'emergenza sanitaria» dice Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza. commentando le misure del governo per la "Fase 2". «I danni fatti da questa emergenza sono davvero enormi e ne vedremo i risultati probabilmente solo tra qualche anno - continua Amarelli - e ora dobbiamo riuscire a ricostruire una società che abbia fiducia e speranza: se riusciamo a mantenere un certo livello di fiducia, allora la crisi diventerà temporanea, ma se si innescherà un circolo vizioso e resterà la sfiducia del consumatore, ma anche degli imprenditori a fare investimenti, questo non può che portare ad una diminuzione del livello occupazionale e ad un ulteriore momento recessivo, che non possiamo permetterci». La fiducia delle imprese, a giudizio di Amarelli, si sostiene attraverso un’iniezione di liquidità. «Con la cassa integrazione - fa rilevare il presidente di Confindustria - è stato dato ristoro a tanti lavoratori che avrebbero anche potuto perdere il loro posto, ma è importante anche sostenere i consumatori, perché se non si sostiene il consumo poi anche le aziende si fermano. E penso a soluzioni come quelle trovate per gli autonomi o altri mezzi come il reddito universale o di emergenza». Finora, sottolinea, due strumenti sono stati fondamentali: quello delle moratorie e quello della cassa integrazione. «Ma non è abbastanza - precisa - intanto bisogna fare tutto velocemente, ma oggi c’è una gran parte di imprese, sia in quelle grandi, più strutturate, ma anche quelle piccole, che hanno il contatto con i consumatori, tutte con grandi difficoltà, e abbiamo bisogno che siano aiutate. E gli strumenti devono essere di più. Io sono convinto che avremmo potuto fare un lockdown un pò meno forte di quello che abbiamo avuto - dice ancora Amarelli - perché ci sono aziende che sarebbero potute restare aperte, ma non dimentichiamo che alcune si sono fermate per questioni di mercato, perché i loro prodotti sono magari di consumo più marginale, non di prima necessità, e sono state costrette a chiudere anche se il decreto consentiva loro di poter restare aperte». E anche in questa Fase 2, secondo Amarelli, ci saranno aziende che non riapriranno, «per evitare di aumentare costi fissi. I nostri indicatori ci dicono che si sono fermate oltre il 70% delle aziende - precisa - ed è vero che le attività dell'agroalimentare, molto diffuse in Calabria, sono rimaste aperte. Ma pensate a tutti i cantieri che sono stati finora fermi, e l'edilizia è il motore principale della nostra regione, dal punto di vista economico; pensate al turismo, che è un'altra fetta importante del sistema e che non riprenderà nella Fase 2, e neanche nella Fase 3. E se per le aziende che hanno avuto una piccola flessione gli strumenti dei mutui a sei anni possono essere sufficienti, per chi perde il 70% del fatturato questi non sono sufficieenti". I dati riferiti ai contagi nell'Alta Calabria appaiono intanto confortanti. A Cosenza 21 i pazienti in reparto, 284 persone in isolamento domiciliare, 124 guariti, 29 deceduti. Il focolaio di Bocchigliero può ormai considerarsi chiuso: tutti i pazienti della casa di cura per anziani infettati dal Covid si sono negativizzati. Solo uno è rimasto positivo. 15 guarigioni si registrano a Corigliano Rossano, mentre nell'unico comune “zona rossa” della regione si registrano dati incoraggianti. Su trenta degenti di Villa Torano risultati due settimane fa positivi, 16 sono adesso risultati negativi.

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