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Cosenza, incubo crisi per famiglie e imprese

Dopo un paio di mesi di ottimismo con fiducia ritrovata il rialzo dell’inflazione ha riportato a galla le negatività

L’effetto placebo è già esaurito. La fiducia di consumatori e imprese è tornata ai livelli di inizio anno. Un paio di mesi incoraggianti avevano rischiarato la possibile via d’uscita dal campo minato delle negatività. Poi, questo nuovo crollo ha finito per alzare gli steccati mettendo a fuoco l’arena nella quale dovrà misurarsi la Calabria nei prossimi mesi. La flessione dell’indice ci riporta in una terra sospesa, schiacciata da dubbi e incertezze. L’Istat segnala, in particolare, le difficoltà nel settore delle costruzioni, quello che per due anni ha trainato l’economia alle nostre latitudini. La miniera del Superbonus è esaurita e le imprese faticano a mantenere fatturati e livelli occupazionali nonostante le promesse del Pnrr. E con le aziende in difficoltà anche le famiglie appaiono preoccupate dai risvolti di una crisi che è tornata a mostrarsi con connotati lividi proprio nel Cosentino. Un morso che fa male e accorcia le speranze di chi lavora di braccia perché l’edilizia non corre più come prima e il pane, adesso, non è sicuro per nessuno.

Il rapporto “Primavera 2023: tendenze, cambiamenti e incertezze” di Confartigianato aveva previsto tutto. Uno studio che chiariva le difficoltà di Cosenza e della sua provincia nel recuperare posti di lavoro nella fase post-pandemica. Performance, addirittura, negativa con un -4% e si piazza al quattordicesimo posto tra le province (e rappresentano il 52% del totale) che mostrano dinamiche peggiori nel periodo 2019-2022. L’edilizia si è confermata virtuosa con 15mila addetti e un incremento complessivo, spalmato sui quattro anni monitorati, di mille unità. Una vena profonda che si è assottigliata in fretta e, adesso, non è più capace di trasportare altro sangue. L’intricarsi di eventi negativi ha finito per creare un garbuglio in mezzo a indicatori che sono ovunque sprofondati. E l'inflazione è tornata un limite, un pericoloso bordo lungo il quale stazionano le speranze di ripresa.

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