La Sibaritide, l’Alto e il Basso Ionio hanno bisogno di collegamenti veloci al resto d’Italia. Sia questi territori – ma anche il Crotonese – infatti, fanno registrare un forte ritardo infrastrutturale e i pochi collegamenti con il resto del Paese esistenti sono anche difficoltosi e rappresentano un ostacolo per lo sviluppo dell’intero territorio. C’è bisogno di un cambio di passo. Anche perché da un punto di vista turistico, ad esempio, nel solo territorio di Sibari si registra la presenza di villaggi turistici importanti con una capacità ricettiva pari a 7500 posti letto. Capacità che, considerando anche il circondario e l’entroterra, aumenta arrivando a circa 17.000 unità. Inoltre, da un punto di vista culturale, indubbia è l’importanza di Sibari come antica colonia della Magna Grecia, famosa già nel periodo della civiltà greco-romana per la ricchezza delle sue città, le greche Sibari e Thurii e la romana Copia. Il patrimonio archeologico di Sibari è immenso ed è qui che ha sede il Museo e il Parco Archeologico di Sibari. La piana di Sibari è la più estesa della Calabria, stretta tra mare e montagna è l'habitat ideale per la coltivazione di agrumeti, frutteti ed oliveti le cui proprietà sono riconosciute a livello mondiale. È in questo contesto che si inserisce la stazione di Sibari che risulta essere uno snodo centrale per tutta la fascia jonica. Scalo ferroviario che, secondo Unioncamere, ha una potenziale utenza che ammonta a circa 500.000 unità poiché punto di collegamento tra i territori della Sibaritide, del Pollino, dell’Alto e del Basso Jonio. Motivo per cui la Giunta comunale cassano ha chiesto ufficialmente a Ferrovie dello Stato, a Trenitalia, a Rfi e alle istituzioni politiche preposte di prolungare il Frecciarossa Taranto-Milano fino a Sibari.
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