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Spariti 223 negozi in dieci anni. Cosenza perde la sua identità

Il dato emerge dal rapporto sulla demografia d’impresa di Confcommercio. Nel centro storico chiuse 91 attività, il resto si è perso in periferia. Sangalli: «L’emorragia va fermata con la riqualificazione urbana»

Lo squarcio si allarga col tempo. Anni di inutile lotta, poi la resa. I negozianti si arrendono e vanno via, lasciandosi alle spalle il deserto. Quelle saracinesche che si abbassano per sempre, insieme alle luci che si spengono definitivamente, sono parte del sipario della vita che cala su Cosenza. Una chiusura dopo l’altra, la città rischia di perdere con la sua memoria storica anche l’identità. Nel perimetro del quartiere antico (che non è solo la città vecchia ma è quello che è fiorito intorno al corso Telesio e che si è sviluppato lungo l’asse del centro), sono sparite complessivamente 91 attività di commercio al dettaglio. Una voragine che, in tutta la città, ha inghiottito ben 223 negozi. Scenari che affiorano dalla demografia d’impresa, l’annuale report di Confcommercio, che offre uno spaccato degli ultimi undici anni. Un viaggio tra il 2012 e il primo semestre del 2023 che mostra come sia cambiato il volto della città, dal centro storico alle periferie. Il crollo della densità commerciale sta svuotando di uomini, di rumori e di speranze squarci sterminati di Cosenza. E il vuoto cancella, inesorabilmente, il ricordo della città dei commerci, un polo d’attrazione per il resto della provincia.

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