La comunicazione di Baker Hughes alla Regione: non ci sono più le condizioni per l'investimento in Calabria
«Le scrivo per informarla che Baker Hughes - Nuovo Pignone, dopo attenta valutazione, prendendo atto che sono venute a mancare le condizioni per poter proseguire, ha preso la decisione di ritirarsi dal progetto di investimento relativo al nuovo insediamento industriale sul Porto di Corigliano Rossano (CS)». Così Paolo Noccioni, presidente della società, ha comunicato ieri al presidente della Regio Calabri, Roberto Occhiuto, la decisione dell’azienda di ritirarsi dal progetto. «Come lei ben sa, avevamo iniziato - scrive Noccioni in una lettera - conversazioni e valutazioni congiunte con Regione Calabria anche molti mesi prima di annunciare, a ottobre 2023, l’investimento di circa 60 milioni di euro nel territorio regionale, principalmente allocati presso il porto di Corigliano Rossano, per la realizzazione di strutture metalliche e per l’assemblaggio di moduli industriali (configurazioni ottimizzate di macchinari e componenti ausiliari per la compressione del gas, la generazione di energia elettrica e a supporto di soluzioni per la transizione energetica) da esportare in tutto il mondo, dove tali moduli sono installati presso gli impianti delle aziende clienti di Baker Hughes». La scelta, spiega Noccioni, era caduta sul porto di Corigliano Rossano «per la combinazione di diversi fattori,tra cui la posizione strategica, la dimensione della superficie disponibile e l’elevato pescaggio dei fondali. Tale progetto - scrive ancora - rappresentava per l’azienda un importante investimento in termini economici, per lo sviluppo del proprio business e anche per lo sviluppo del territorio calabrese, in cui Nuovo Pignone opera dagli anni '60 con lo stabilimento di Vibo Valentia. L’investimento a Corigliano avrebbe avuto infatti, a parere di Baker Hughes e come più volte condiviso con Regione Calabria, importanti ricadute sul territorio, presentando in prospettiva rilevanti opportunità di crescita». Per tutti questi motivi, si legge nella lettera, «è davvero con grande rammarico che l’azienda ha preso la difficile decisione di non procedere con l’investimento, nonostante il grande impegno dedicato al tema, a causa dell’impossibilità di realizzarlo così come concepito e come rispondente alle necessità del mercato energetico e produttive di Baker Hughes. Purtroppo la pianificazione prevista ha subito forti rallentamenti a causa all’atto formale di ricorso che è stato notificato alla nostra azienda e ad altri enti lo scorso giugno e ci costringe oggi a prendere atto che non sussistono più le condizioni temporali per realizzare il progetto. Non sussistono neppure, inoltre, - fa rilevare Noccioni- i tempi e le condizioni tecniche ed economiche per poter realizzare il progetto con le varianti richieste dal territorio, che sono state attentamente analizzate. L’azienda sta valutando delle soluzioni e delle modalità di attivare alternative in modo da continuare a salvaguardare e a sviluppare il ruolo di attore di primo piano a livello mondiale nel settore energetico, come la sua lunga storia dimostra. Riconosciamo ed apprezziamo l’impegno, la disponibilità e la collaborazione che Regione Calabria ha offerto al progetto nelle numerose e frequenti interazioni in merito: siamo certi che la collaborazione possa continuare, perchè il ritiro dal suddetto progetto, ci preme sottolinearlo, non pregiudica in alcun modo il nostro impegno per il territorio e la volontà di continuare a contribuire alla crescita della Calabria». Contro l’investimento si erano registrate a livello locale prese di posizione originate dal timore che l’insediamento potesse mettere a rischio la polifunzionalità dello scalo. Il Comune, in particolare, ha presentato un ricorso contro l’iter amministrativo seguito.