Cosenza

Giovedì 17 Ottobre 2024

Cosenza sempre più cara. La corsa al rialzo dell’“oro verde” irrompe sulle nostre tavole

Nella penombra dell’incertezza economica si raccoglie tutta la malinconia di questo nostro tempo. Tristezza e dolore sono le spine conficcate nel fianco di questa nostra terra, una zolla schiacciata dagli effetti devastanti dell’inflazione e dei rincari energetici. Quello che sta accadendo in questi giorni è un passaggio aspro nell’arrampicata quotidiana che ogni famiglia si trova a dover affrontare nel silenzio raschiato appena da un’imprecazione inevitabile quando si è costretti a fare i conti con la spesa obbligata (cibo, bevande, beni energetici). Basterebbero le testimonianze di chi lascia un supermercato o un negozio di ortofrutta, dopo aver pagato il conto alla cassa, per comprendere l’umore di questa nostra sempre più afflitta civiltà dei consumi. Cosa ci dicono i report? In attesa del dato di settembre dell’inflazione, Cosenza ha chiuso agosto con un indice dei prezzi al consumo più alto tra le città calabresi. Certo, non è una novità perché si tratta di un primato consolidato nel tempo. L’ultimo dato del carovita segnalava un +1,8%, 25.mo tra le città italiane con un riflesso sull’aumento della spesa familiare annua di 319 euro. Numeri che generano quell’ansia che quotidianamente tiene prigionieri i pensieri e che rappresenta la cruna attraverso la quale passa la nostra capacità finanziaria. Le famiglie restano aggrappate alle dinamiche della crisi e l’attuale difficile panorama promette ulteriori ripercussioni nefaste sui bilanci domestici. Del resto, la tempesta d’autunno anticipata dagli esperti si sta manifestando con tutta la sua forza a cominciare sia prezzi dei carburanti tornati a salire dopo una parentesi di quiete su crinali senza asperità. Nell’ultima settimana la quotazione di gasolio e benzina è tornata a lievitare alla colonnina e l’impennata registrata si aggira tra i 5 e 10 centesimi a litro. Ma i segnali sono fortemente negativi. E con il rialzo dei prezzi alla colonnina, torneranno a salire i costi del trasporto delle merci e, di conseguenza, si registreranno ulteriori salassi nella spesa giornaliera. Pane, caffè, frutta, verdura, luce, acqua, gas: ogni cosa continuerà a costarci sempre di più. Costa tutto più caro. Il record di rincari in un anno va all’olio extravergine d’oliva, l’“oro verde”, di nome e di fatto. Un anno fa costava in media 6,61 euro al litro, oggi il prezzo medio è salito a 9,87 con una differenza di 3,26 euro a litro. Nella sua quotazione massima, la differenza in dodici mesi è, addirittura, di 4,32 euro a litro (da 7,49 a 11,81). Un balzo che costringe a rinunciare spesso alla qualità e alle proprietà dell’olio d’oliva, virando su prodotti meno nobili. Gli esperti dicono che l’impennata sia collegata al crollo della produzione mondiale dell’olio evo.

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