Nessuno immaginava o aveva capito cosa sarebbe successo: la riforma Delrio, la soppressione delle vecchie province e la nascita delle nuove, veniva acclamata come la prima, seria, rivisitazione dell’architettura istituzionale del nostro Paese. Lodi sperticate accompagnavano la marcia degli innovatori e poco credito veniva riservato a quanti sottolineavano da inascoltate Cassandre gli effetti concreti che la Riforma avrebbe determinato.
Oggi, col senno di poi ed i guai economici incombenti, il pianto di chi amministra ha sostituito i sorrisi di chi innovava. Le Province navigano a vista in un mare in tempesta. Il rischio è che s’infrangano sugli scogli del disastrato sistema viario da gestire, le scuole da manutenere e il personale da retribuire.
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