La preoccupazione di cittadini e di molte associazioni, derivante dalla probabile realizzazione di un impianto di gestione dei rifiuti nel distretto agroalimentare di Sibari mette in allarme anche alcune rappresentanze istituzionali e politiche: «è necessario impedire, al più presto, che venga posto in attuazione un simile progetto di costruzione». «L’iniziativa di un privato - afferma in una nota la senatrice del M5s e componente la Commissione Agricoltura, Rosa Silvana Abate - di voler portare all'interno di una delle zone più fertili della Calabria una discarica, va contro ogni logica. Nel distretto agroalimentare di Sibari lavorano qualcosa come quattromila-cinquemila persone e al suo interno si vorrebbe portare una piattaforma per il trattamento di rifiuti non solo calabresi ma, soprattutto, campani, pugliesi e lucani». «Fosse settiche, fanghi di ogni tipo, scarti di macelleria e quant’altro potrebbero essere smaltiti nella Sibaritide, cuore pulsante della Calabria nel campo dell’agricoltura di qualità - prosegue Abate - Una operazione di cui si parla almeno dal 2017 e sulla quale il Governo regionale continua a tacere nonostante le ultime denunce di questi giorni». «Intanto - osserva ancora la senatrice pentastellata - gli impianti di trattamento pubblici sono fermi e i privati lucrano ogni giorno, mentre il presidente della Regione si nasconde dietro la burocrazia e lascia che vadano avanti i permessi amministrativi per questa opera folle, che, se autorizzata dagli uffici competenti, distruggerà il Distretto agroalimentare di qualità di Sibari (sorto – va ricordato – in seguito a una legge regionale nata dal basso e non certo dalla vecchia politica delle poltrone)». La situazione – a giudizio della senatrice Abate – è seria. «Se si dovesse, infatti, realizzare tale tipo di “piattaforma” sarebbe un colpo durissimo per l’intero comparto agroalimentare, dal quale sarebbe difficilissimo rialzarsi. Verrebbe, infatti, messo in crisi l’unico comparto produttivo fiorente di tutta l’area. Ecco perché ciò va assolutamente impedito. Speriamo che la responsabile del settore ambiente della Regione Calabria, Orsola Reillo, che ora ha in carico la richiesta di valutazione d’impatto ambientale, prenda in considerazione le osservazioni inviate da tutte le associazioni che si sono interessate alla vicenda e, in particolare, alle istanze presentate dal Presidente internazionale dell’Isde, l’Associazione Medici per l'Ambiente, Ferdinando Laghi». Dal canto suo, la senatrice Abate fa sapere che segnalerà subito «le gravi anomalie al ministro dell'Ambiente, Sergio Costa e al collega per l'Agricoltura, Gian Marco Centinaio, e non solo». Essendo in commissione Agricoltura, la pentastellata assicura che porterà la questione direttamente all’attenzione dei suoi colleghi «per vedere come bloccare questo progetto che provocherebbe danni non solo ad un tipo di agricoltura di qualità ma a tutto l’indotto economico e lavorativo che da esso ne deriva. Proprio in Commissione agricoltura - fa sapere infine Abate – stiamo discutendo di tutela delle eccellenze agroalimentari per cui sarebbe una contraddizione se Oliverio autorizzasse la costruzione di una discarica che andrebbe invece a distruggerle e a mettere a rischio quasi cinquemila posti di lavoro».