In tutti questi anni di annunci, la metro, destinata ad accorciare le distanze geografiche tra il centro e la periferia cittadina, è uscita e rientrata chissà quante volte dalle rimesse della politica. Da trent’anni, la metro è un niente agitato puntualmente come fattore determinante delle campagne elettorali anche se, nel frattempo, ha già bruciato una montagna di quattrini.
Tanti, troppi soldi per un’idea che non è ancora non è un progetto esecutivo. Un concetto che il consigliere regionale del Pd, Carlo Guccione, prova a spiegare. «Bisogna fare chiarezza. Il cantiere che è stato aperto e delimitato riguarda la realizzazione del parco urbano che sorgerà tra piazza Mancini e la rotatoria di via Padre Giglio.
Una scelta voluta dal sindaco che è stata sancita nell’accordo di programma con la Regione e che ha come priorità la sua realizzazione anche rispetto alla metrotranvia. Opera che dovrà essere consegnata entro dodici mesi dall’inizio dei lavori. Il costo è tutto a carico della Regione. I lavori della metrotranvia, invece, potranno avere inizio solo quando il progetto esecutivo sarà validato. Ciò è previsto entro il prossimo mese di gennaio.
Il Parco urbano (o Parco del benessere) prevede poi la totale chiusura al traffico del tratto del viale che va dai due fiumi fino alla Sopraelevata. In questo quadro è prevista la realizzazione di una strada alternativa tra piazza Spezzano, via Reggio Calabria, via Bari. Il primo lotto, di 500mila euro, a carico della Regione, il secondo, di 2.875.000 euro a carico di Palazzo dei Bruzi che metterà insieme la somma attraverso la vendita degli immobili comunali».
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