Quell'idea di candidare una donna a sindaco per il Municipio arbëresh non è mai stata accantonata. Anzi. Col passare delle settimane e col clima elettorale rovente che sta imperversando ad Acquaformosa, il progetto di formare una vera e propria lista tutta rosa, senza le quote azzurre, sta prendendo sempre più corpo. Perché in paese le donne che hanno a cuore il destino di Acquaformosa e la gestione del governo locale pare che vogliano porre fine al monopolio politico degli uomini e, dopo una serie di confronti e disamine sulla situazione socio-economica in cui si trova il paese, hanno deciso di rimboccarsi le maniche e scendere in campo per riscrivere la storia della piccola comunità arbëreshe del Parco nazionale del Pollino.
Un altro colpo di scena, dunque, si profila all'orizzonte. Una clamorosa squadra di outsider donne potrebbe smontare i tentativi di unione annunciati ieri dal consigliere d'opposizione uscente, Saverio Epifanio, i progetti di “Sinistra unita Firmoza”, le strategie del Pd cittadino in fermento dopo l'annuncio del sindaco in carica, Gennaro Capparelli, di non voler correre per il secondo mandato e le spinte civiche del gruppo capeggiato dall'altro consigliere d'opposizione, Pasquale De Sue.
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