«Tutti i comuni in predissesto sono a rischio default. E Cosenza, come Reggio, ha avviato questo iter. Per quanto ci riguarda, confidiamo di chiudere il Piano di riequilibrio nel 2022. Se avremo rispettato tutti i parametri, e crediamo di averlo fatto, rientreremo tra gli enti che hanno i conti a posto. In caso contrario, potremmo avviarci verso il dissesto». Realismo e ottimismo sui conti di Palazzo dei Bruzi nelle parole degli uffici finanziari del Comune, come riporta la Gazzetta del Sud in edicola, che rispondono ai dubbi sollevati nei giorni scorsi dalla Corte dei conti che ha inserito pure Cosenza e Reggio tra i municipi a rischio default. Nel 2012 Palazzo dei Bruzi accertò il predissesto, dando il via libera al piano di riequilibrio. Cristallizzò anzitutto crediti iscritti in bilancio ma nei fatti non esigibili, fittizi. Solo numeri messi lì per fare quadrare i conti pubblici, spiegano da Palazzo dei Bruzi. Per avere un quadro della drammaticità del giochetto contabile, basta chiarire che sinora il Comune ha stralciato oltre 90 milioni di euro che erano iscritti in bilancio ma che non sarebbe mai stato possibile incassare. Soldi (fasulli) che è stato necessario sostituire con denaro vero. «Quando si superano i cinque anni di anzianità - aggiungono dagli uffici finanziari comunali - sono carta straccia. Noi abbiamo trovato somme iscritte a bilancio anche di dieci anni, se non oltre». Il Piano di riequilibrio ha ovviamente imposto una rigida disciplina ai conti pubblici, con la possibilità di aumentare le tariffe e l'obbligo di ridurre i costi per il personale e altre uscite.