I conti non tornano a Palazzo dei Bruzi. Le entrate non bastano, i debiti restano, l’equilibrio è precario. Anzi non c’è. La Corte dei Conti (Sezione regionale di controllo per la Calabria) ha attivato la procedura di dissesto per il Comune di Cosenza, motivando il passo nella deliberazione n. 106/2019 notificata oggi al municipio. I giudici contabili hanno sospeso l'iter per trenta giorni, a partire dal deposito della deliberazione (mercoledì 17 luglio) e fino alla decisione ultima e definitiva delle Sezioni riunite in speciale composizione. Ovviamente in caso di ricorso del Comune che però ha già chiarito la volontà d’impugnare il provvedimento. Come d'altronde fatto nel 2014 quando la Corte dei conti bocciò una prima volta il Piano di riequilibrio finanziario (approvato dal Municipio nel 2013), poi invece promosso dalle Sezioni Riunite della stessa Corte. La procedura di dissesto contempla pure l’ipotesi (remota) dello scioglimento del consiglio. Bocciatura su tutta la linea Le 142 pagine - Qui la relazione completa - non usano il fioretto coi conti municipali. Sotto i riflettori gli esercizi 2015, 2016, 2017 e 2018. La Corte parla di «grave e reiterato mancato raggiungimento degli obiettivi intermedi». Aggiungendo che il «Comune non è stato in grado di assumere idonee misure per garantire l’aumento delle riscossioni e lo smaltimento della spesa decorsi sei anni dal percorso di risanamento, e che, in assenza di eventi eccezionali – allo stato neppure prospettati – non potrà, nei restanti tre anni, recuperare il disavanzo pregresso non ripianato nonché l’ingente deficit formatosi durante la vigenza del piano». Cristallizzati «ingenti debiti pregressi, smaltiti solo in parte con le anticipazioni di liquidità in più tranche ricevute da Cassa depositi e prestiti». La voragine Dal provvedimento vergato dalla Corte dei conti emerge nei dettagli l'ammontare del disavanzo che il Piano di riequilibrio ha provato a colmare: 114.751.000 euro. Inoltre gli stessi giudici bocciano l'iter scelto dal municipio per provare a sistemare in conti. «È il Comune di Cosenza che ha a suo tempo scelto, in piena autonomia, di ricorrere a una procedura con cui fronteggiare il disavanzo. Cruciali per i guai municipali i 19,5 milioni pretesi dalla Regione per fornitura idropotabile. La versione di Occhiuto «Non ci aspettavamo nulla di diverso», ha commentato il sindaco, «poiché la stessa Corte dei Conti aveva bocciato il nostro piano di riequilibrio poi approvato dalle Sezioni riunite. Siamo fiduciosi che, come nel 2014, le Sezioni riunite possano accogliere le nostre motivazioni», ha sigillato l’architetto. Cittadini state sereni Mario Occhiuto rassicura: «Questo Comune è nelle condizioni di dissesto già, appunto, dal 2011, alla data dell’insediamento della mia Amministrazione. Così come deve essere chiaro che per i cittadini non vi è alcuna differenza tra predissesto e dissesto in quanto le aliquote dei tributi comunali rimangono invariate. Anche nella peggiore delle ipotesi, sulla cittadinanza non ricadrà alcuna conseguenza. L’unica differenza consiste nella gestione della massa debitoria, che viene affidata ad un soggetto liquidatore diverso dal Comune. Le attività comunali restano invece in capo all’Amministrazione Comunale in carica».