«È di questi giorni la notizia che dal prossimo 13 giugno, per tutto il periodo estivo, il Frecciargento Sibari-Bolzano via Roma fermerà anche a Maratea in Basilicata. Una scelta, quella della Regione Calabria, che mi lascia molto perplessa perché continuo a non capire come mai tutte le nuove fermate richieste vengano convogliate su questo treno che rappresenta l’unico collegamento ad alta velocità tra la Sibaritide e il resto dell’Italia e che con tanta fatica e lavoro siamo riusciti a portare su quella Fascia Jonica da sempre abbandonata dai politici che l’hanno amministrata negli ultimi decenni». Lo ha affermato, in una nota, la senatrice Rosa Silvana Abate (Gruppo Misto), Capogruppo Commissione Questioni Regionali e Commissione Agricoltura.
«Non ne faccio una polemica campanilistica ma questa decisione pone una serie di problemi e interrogativi nel merito della questione. Al di là dei (minimi) tempi materiali che si perderanno per la discesa e la salita dei passeggeri, di fatto viene tolta utenza sia alle aree turistiche del Tirreno Cosentino sia, e soprattutto, alle aree turistiche e archeologiche della Sibaritide stessa nella stagione più importante dell’anno per queste zone. Il problema più grave - secondo la Abate - è proprio che, istituendo la nuova fermata, si rende il treno meno fruibile poiché si va a ridurre la disponibilità dei 216 posti per i viaggiatori sulla Fascia Jonica che non possono notoriamente usufruire di altri treni né ad alta velocità né del servizio universale disponibili, invece, per Maratea. Il tutto diventa ancora più incomprensibile se si pensa che proprio dal 13 giugno partirà anche il regionale Crotone-Sibari andata e ritorno in coincidenza proprio col Frecciargento considerando che anche per Crotone (e per tutta la Fascia Jonica) esiste solo ed esclusivamente questo collegamento veloce. Una scelta, quindi, illogica avvenuta, peraltro, grazie ad un accordo a titolo gratuito tra Regione Calabria e Basilicata. Da quanto emerso in questi giorni sulla stampa, a questo va aggiunto anche il fatto che la suddetta stazione non sarebbe a norma in quanto non sarebbero state abbattute le barriere architettoniche».
Inoltre, secondo la Abate, «al momento, in base alle informazioni in mio possesso, si potrebbe profilare anche una carenza di legittimazione nella richiesta fatta dall’assessore calabrese ai Trasporti Catalfamo poiché da una prima verifica di bilancio risalente all’agosto del 2020, così come previsto nel contratto istituitivo della Frecciargento tra la Regione Calabria e Trenitalia, è emerso inequivocabilmente che la Regione deve coprire economicamente solo ed esclusivamente la tratta Sibari-Paola, poiché tutto il resto del percorso si mantiene già a mercato, ragion per cui la Calabria può avanzare richieste solo su una tratta da lei sovvenzionata. Per questo motivo ho scritto a Trenitalia e ai vertici della Regione Calabria chiedendo che venga rivista con assoluta urgenza la decisione di assegnare, per tutto il periodo estivo, la fermata alla stazione di Maratea onde evitare un grave ed irreparabile pregiudizio a tutto il bacino di utenza della Fascia Jonica. La Calabria, e in particolar modo la Fascia Jonica, andrebbero tutelate maggiormente anche dai sindaci e dall’assessore regionale Gallo, unico rappresentante del territorio jonico. A mio avviso, invece, se ne dovrebbe programmare con puntualità e decisione il futuro. Non concederla gratuitamente al primo offerente per accordi politici tra colleghi di partito. Così si rischia di vanificare il lavoro fatto in passato da me con gli altri rappresentanti istituzionali per istituire questa Freccia che resta l’unico collegamento veloce della Jonica col resto d’Italia. La Calabria e la Sibaritide hanno bisogno di ben altro. Questo è l’ennesimo esempio di come la politica negli ultimi vent’anni abbia soltanto pensato a svendere la fascia jonica e i suoi residenti».
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