A Fuscaldo si scontrano Paolo Cavaliere e Giacomo Middea. Il primo, attuale vicesindaco, attacca il secondo, candidato sindaco di Uniamo Fuscaldo: "Nel tentativo di liberarsi da una tagliola che rischiava e rischia di soffocarlo ha rivendicato con orgoglio il diritto sacrosanto alla propria libertà. Perfettamente consapevole di amministratori incapaci, indolenti e pigri, con un sussulto di dignità, certamente apprezzabile, ha deciso di prendere le distanze dalla "Nostra Fuscaldo", e nel caso specifico dal "caro Ernesto" che non può essere assolto solo perché non percepisce indennità e che ancora oggi copre con il suo eterno sorriso il disastro di un settore privo di guida e di controllo". La compagine politica Orgoglio Fuscaldese in una nota sottoscritta dai membri in consiglio comunale, dai tesserati e dai simpatizzanti, prosegue: "Non sfugge alla intelligenza del candidato di Uniamo Fuscaldo la portata disastrosa della delega in bianco affidata agli uffici comunali che sembrano coperti da una immunità inspiegabile e sospetta e che ha come conseguenza tutto il disagio della chiusura di via Amendola e tutte le disfunzioni denunciate dal nostro gruppo e condivise dal post del candidato a sindaco suddetto". Il movimento politico rincara la dose e continua: "Aspettiamo quindi, che il "caro Ernesto" non sarà candidato al consiglio comunale e la stessa sorte verrà assegnata ai consiglieri di antica data responsabili primi del dissesto e che nessuno con una ipocrita azione di riciclaggio si sostituisca con propri congiunti di famiglia. Abbiamo forti dubbi - conclude la nota - che il candidato a sindaco riesca ad affrancarsi da questo padrinato e prevediamo un clamoroso insuccesso con la giustificazione che "Uniamo" voglia dire mettere insieme tutti in nome di un principio supremo rappresentato dalla vittoria perché vivaddio perdere per la terza volta sarebbe un colpo durissimo".