
Adesso Francesco Boccia dovrà trarre le conclusioni. Ieri ha completato il giro delle consultazioni, registrando, comunque, qualche malumore nel centrosinistra, espresso soprattutto dalle associazioni e dai movimenti gravitanti nella medesima area politica, pronti a contestare il metodo adottato per convocare le riunioni.
Incontri e polemiche
Il vero motivo del contendere, però, resta la scelta del candidato alla poltrona di sindaco, posto che le urne scatteranno a ottobre (salvo ulteriori rinvii) e non si ha ancora contezza di chi dovrà condurre le danze nella scalata al Municipio. L’ex ministro del Pd chiamato a guidare la Federazione provinciale dei dem dopo le dimissioni dell’allora commissario, Marco Miccoli, dovrà dirimere le tante controversie nate all’interno della coalizione e il compito si sta rivelando abbastanza arduo.
Ma non così complesso da invalidare il tavolo delle trattative. Giovedì Boccia è approdato in città per tastare nuovamente il terreno, ascoltando il parere dei presidenti di circolo e del capogruppo del Pd in Consiglio comunale, Damiano Covelli, nonché di taluni consiglieri regionali e parlamentari di riferimento. Fruttuoso il confronto proseguito nella giornata di ieri, appunto, quando il responsabile nazionale degli Enti locali si è seduto insieme ai rappresentanti di Articolo Uno e Sinistra italiana, che hanno ribadito la necessità di arrivare a delle scelte condivise. Assenti gli altri partiti, ma il quadro incomincia a diventare più chiaro. Boccia ha lasciato il capoluogo assicurando che a breve ci sarà la decisione definitiva circa l’indicazione dell’aspirante primo cittadino.
I nomi più gettonati
Circolerebbe, nel frattempo, un sondaggio tutto interno al Pd o comunque nell’ambito del centrosinistra imperniato sul tasso di gradimento dei papabili alla fascia tricolore. E i nomi più gettonati sembra siano quelli del consigliere comunale, Bianca Rende, del deputato Cinque Stelle, Massimo Misiti, il quale avrebbe fatto sapere, a prescindere dai sondaggi, di non essere interessato a candidature preferendo proseguire nell’esperienza governativa, e dell’esponente socialista Franz Caruso, il cui profilo, raccontano i soliti bene informati, sarebbe gradito negli ambienti (non tutti) del Partito democratico.
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