Il commissario straordinario dell'Azienda ospedaliera Isabella Mastrobuono ha preso parte a Palazzo dei Bruzi ad una nuova seduta della commissione sanità del Comune, presieduta dalla consigliera Maria Teresa De Marco e convocata per esaminare la situazione del Pronto soccorso dell'Annunziata, alle prese con le ataviche carenze di personale, acuitesi nel periodo estivo e per la nuova ondata del covid. Il commissario Mastrobuono era accompagnata dal direttore sanitario aziendale, dottor Angelo Barbato.
“Il nostro pronto soccorso – ha detto in apertura di intervento il commissario Mastrobuono - è quello di un'azienda molto grande, perché 70 mila accessi l'anno sono un numero veramente notevole per un'azienda ospedaliera di rilievo nazionale”. Mastrobuono ha ricordato che negli ultimi due anni (nel 2020 e nel primo semestre del 2021) il numero degli accessi è diminuito di circa il 40o%. Un dato confermato in tutto il Paese. “Nei primi sei mesi del 2021 – ha chiarito Mastrobuono - si sono verificati solo 19 mila accessi, un valore decisamente inferiore. E le ragioni sono state tante: prima fra tutte, la paura di contrarre il Covid, il fatto che il Pronto soccorso fosse stato nei primi mesi pieno di persone affette da Covid e, molto probabilmente, anche una maggiore consapevolezza da parte dei cittadini nell'utilizzare il pronto soccorso per le cose gravi e non per i codici bianchi. Nonostante questa diminuzione, durante il periodo estivo e soprattutto nel mese di agosto, in tutto il Paese e soprattutto nelle zone nelle quali aumenta il turismo, come in Calabria – ha spiegato Mastrobuono - si registra un sovraffollamento prevalentemente legato, a parte i traumi tipici del periodo estivo, soprattutto al caldo sofferto dai soggetti più anziani ed al riacutizzarsi di patologie prima gestite in famiglia a livello domiciliare”. Il commissario straordinario dell'Azienda Ospedaliera ha inoltre affermato che “la sofferenza è anche legata al fatto che i posti letto all'interno dell'Ospedale, durante il periodo estivo, subiscono sempre, soprattutto quelli chirurgici o anche altri, una riduzione legata al fatto che il personale deve andare in ferie”. Isabella Mastrobuono, coadiuvata anche dal direttore sanitario Angelo Barbato, che è stato invitato a dire la sua soprattutto sull'attuale numero di medici ed altro personale sanitario in forza al pronto soccorso e su quanto si sta facendo per rafforzare l'attuale dotazione, ha puntualizzato che agli attuali 15 medici presenti se ne aggiungeranno altri 6.
“Di questi 6 – ha spiegato, però, Barbato – due sono completamente a tempo indeterminato e un'altra a tempo determinato. Delle altre tre figure, una arriverà il primo settembre, un'altra è in maternità e la stiamo sostituendo attivando un bando a tempo determinato, ed una terza, che completa le sei unità, sarà reclutata utilizzando le graduatorie utili. Guardiamo però anche avanti. Bandiremo un altro concorso, anche a tempo indeterminato, per avere sempre un nostro serbatoio a disposizione”. Barbato ha annunciato anche il potenziamento del personale del comparto, con il reclutamento di infermieri ed OSS. “Dovremo – ha detto - recuperare qualche altra decina di infermieri e gli OSS per i quali attingeremo dalla graduatoria e che sicuramente invieremo, come prima destinazione, al pronto soccorso perché lì c'è la carenza maggiore. Dal 20 agosto saranno assunti i primi 24 Oss cui si aggiungeranno altre 8 unità. Abbiamo un obiettivo comune – ha concluso il direttore sanitario aziendale- : quello di far diventare il Pronto soccorso di un dipartimento emergenza -urgenza, di secondo livello Hub di una provincia prestigiosa di 700 mila abitanti come quella di Cosenza, il fiore all'occhiello della nostra Azienda ospedaliera”.
“Anche fare un concorso alle volte non risolve i problemi” ha, inoltre, ribadito Isabella Mastrobuono. Sui medici il commissario straordinario ha tenuto a precisare che “è stata fatta scorrere tutta la graduatoria di quel concorso, arrivando fino agli specializzandi, per poi sentirci dire dall'Università che se la specializzazione alla quale tendono non è quella di medicina d'urgenza non possono essere comunque utilizzati”. Mastrobuono ha parlato, però, anche in chiave progettuale annunciando a breve l'apertura dell'OBI, l'osservazione breve intensiva (le ditte avrebbero concluso i lavori, durati anni). “A settembre – ha aggiunto il commissario - dovrebbero darci un'area molto grande che sicuramente sarà decisiva per allocare bene le persone che arrivano al Pronto soccorso”. Altro fronte di intervento indicato da Mastrobuono è quello del personale. “E' stato fatto un lavoro di pulizia dei costi del personale e ci siamo accorti che per fortuna ci avanza un piccolo “tesoretto” per raggiungere il tetto della spesa del personale. Un tesoretto alimentato da chi è andato in pensione, da chi si è licenziato, da chi è in aspettativa senza assegni. Questo piccolo gruzzolo – ha detto - deve servirci, anzitutto, per aumentare il numero del personale, soprattutto per quanto riguarda quello infermieristico, e poi per cercare i medici, anche se la manifestazione di interesse per il reclutamento dei medici ha avuto poco seguito, perché hanno risposto in pochi. Pochi hanno la specializzazione in medicina d'urgenza che è quella elettiva, tipica, la migliore in assoluto e che ha subìto un momento di stop perché non si iscrive più nessuno alla scuola di specializzazione in medicina d'urgenza”. Un ultimo passaggio il commissario lo ha dedicato alle grandi apparecchiature da sostituire, come Tac e Risonanze ormai obsolete. A questo proposito ha ricordato che l'Azienda ha dettato alla Regione il fabbisogno. “Al mio arrivo a gennaio – ha detto - ho chiesto a che punto fossero le sostituzioni delle attrezzature, ma la Regione non ci ha risposto, salvo poi accertarmi che tutto il fabbisogno era stato inviato al Ministero della salute e che il Ministero doveva dare le autorizzazioni. Il fatto che la Regione disponga di 100 milioni di euro, non significa che possa spenderli, essendo una regione in Piano di rientro. Deve sempre chiedere il permesso al Ministero”.
Nella discussione sono intervenuti i consiglieri comunali Giuseppe d'Ippolito e Bianca Rende. Pur apprezzando nelle parole del commissario Mastrobuono “una volontà chiara e ferma ed un piglio diverso”, d'Ippolito ha manifestato una dose di scetticismo “nel sentir parlare ancora una volta del pronto soccorso dell'Ospedale di Cosenza come fiore all'occhiello. Un proposito – ha aggiunto d'Ippolito – che non riflette lo stato attuale. E' importante per noi, che abbiamo a che fare con le istanze dei cittadini, dare delle certezze”. D'Ippolito ha, inoltre chiesto, come saranno disciplinati gli accessi per chi è esterno all'Ospedale, alla luce dell'introduzione del green pass. A quest'ultima domanda Mastrobuono ha risposto affermando che l'azienda ha adottato le indicazioni contenute nella legge regionale n.100 che prevede le modalità con le quali i parenti dei pazienti ricoverati e le altre persone possono entrare in Ospedale.
Mastrobuono ha, poi, su sollecitazione della Presidente De Marco, dato l'annuncio del servizio di messaggistica attivo in Ospedale. “Dal pronto soccorso e dalla geriatria partono gli sms ai parenti delle persone ricoverate e che a differenza di altri non sono in grado di comunicare con i loro parenti. Un messaggio la mattina e uno la sera, nei quali vengono comunicate le condizioni del paziente. Dal servizio sono esclusi i codici rossi perché in questi casi il medico è in costante contatto con i parenti del paziente”. Nell'accogliere “con fiducia e spirito costruttivo il lavoro fatto e quello che ci si impegna a fare” la consigliera Bianca Rende ha poi evidenziato la difficoltà di chi riveste il ruolo di consigliere comunale quando devono darsi risposte ai cittadini, “specie a chi – ha detto Rende nel suo intervento – ci chiede cosa siamo in grado di fare in concreto per la situazione del pronto soccorso. Noi – ha aggiunto Bianca Rende - come Commissione, come Consiglio comunale, ma credo anche come giunta e Sindaco, siamo disposti ad arrivare anche al tavolo Adduce, al Ministro Speranza, al Presidente Mattarella, a fare presente quella che è una vera e propria emergenza sanitaria a Cosenza. Non si può lasciare un pronto soccorso privo delle figure adeguate. La manager va aiutata e sostenuta da provvedimenti ad hoc. A me non risulta che la situazione di scompenso e promiscuità, nel pieno della terza ondata covid, sia analoga dappertutto. Se è necessario promuovere una mobilitazione presso il governo nazionale noi ci siamo”. Bianca Rende ha evidenziato al Commissario Mastrobuono anche i deficit nei servizi di pulizia dell'Ospedale.
A quest'ultima segnalazione il commissario ha risposto affermando che dal suo arrivo i controlli sono stati rafforzati e che “la nuova gara, che partirà dal primo settembre, viaggerà su binari completamente diversi”. Sul pronto soccorso Mastrobuono ha, invece, sottolineato che “ci sono delle attività di pronto soccorso (codici bianchi o verdi) che non possono arrivare all'azienda ospedaliera di Cosenza, ma debbono essere curati a Castrovillari, a Paola, a Cetraro, perché è inammissibile che si ripieghi sempre su Cosenza. L'azienda ospedaliera di Cosenza diventa quella sulla quale arriva di tutto e questo non è più ammissibile. Bisogna risolvere il problema delle specializzazioni nei pronto soccorso e delle equipollenze nelle discipline e incentivare il personale, a costo di pagarlo il 20% in più, obbligandolo a stare almeno 5 anni nel pronto soccorso. Assumerò più che potrò – ha concluso Mastrobuono -anche se non ho il piano assunzionale regionale. Però, anche a livello periferico, devono smetterla di far arrivare a Cosenza, con il 118, casi che non sono né codici rossi, né codici gialli”.