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Corigliano Rossano, il sindaco Stasi azzera la Giunta municipale

Il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi

Il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, ha azzerato la giunta municipale. E' dunque crisi politica nella grande città dell'area ionica del Cosentino. Che qualcosa non andasse per il verso giusto s'era capito nei giorni scorsi quando parte della stessa maggioranza ha disertato la seduta del consiglio comunale. Stasi pensa ad un nuovo esecutivo ma non appare disposto a subire alcun tipo di ricatto politico.

Ecco cosa afferma dopo l'ultima polemica scoppiata in seno alla sua maggioranza in relazione alla "perequazione del personale". "La questione vera e prettamente politica è che, francamente, non sono più disposto ad accettare almeno tre cose: il metodo, da vecchia politica, che trovo scorretto e che è stato proposto anche altre volte; che l'unica componente consiliare ben rappresentata in giunta ponga questioni gestionali ad altri e non a sé stessa; che si possa pensare che un sindaco di una città di 80 mila abitanti (ma anche di 20 mila) possa occuparsi prioritariamente di quanti dipendenti di un determinato settore stanno da una parte piuttosto che dall'altra, oppure di altre questioni del genere, senza alcun respiro politico”. Stasi ha quindi deciso non mediare più, “anche perché questo avrebbe semplicemente rimandato il problema".

Era pronto alle dimissioni, come trapelato in queste ore e come anche comunicato a una parte dei consiglieri di maggioranza. Le dimissioni sarebbero state comunicate in Consiglio, ma dal confronto con consiglieri e movimenti che sostengono l'Amministrazione è emersa la richiesta di alcune ore per confrontarsi, riflettere, approfondire le questioni; una richiesta accolta dal Sindaco. Come sarà composta la nuova giunta? Spiega il sindaco: "esclusivamente sulla base di presupposti politici, della chiarezza, degli obiettivi strategici che la città deve raggiungere nel suo complesso e senza alcuna tolleranza per metodi “retrò” che non possono appartenere a questa Amministrazione". Il primo cittadino avverte, però, che se per una qualsiasi ragione, ci si dovesse rendere conto che non ci sono le condizioni per realizzare il programma di governo a causa di intralci, pressioni, metodi da vecchia politica o fattori diversi, "non attenderò un secondo e consegnerò alla città le mie dimissioni, esplicitando con maggiore dettaglio tutte le ragioni che mi porterebbero a tale scelta, certamente dolorosa ma imprescindibile: mi sono candidato (come gran parte di coloro che ho al mio fianco) per cambiare la città e migliorare la vita della mia comunità, non per fare l'equilibrista".

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