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Crisi Terme Luigiane, il circolo Pd di Acquappesa: "Sarebbe stato meglio il confronto politico"

Le Terme Luigiane

Sarebbe servito un tavolo tecnico-politico per portare a soluzione la questione inerente la Terme Luigiane. Ma oggi il punto è anche un altro: come procederanno i comuni di Guardia e Acquappesa dopo la sentenza del Tar? Il circolo Pd di Acquappesa in merito evidenzia come: "la recente sentenza del Tar Calabria, pur mettendo un punto fermo inoppugnabile sulla concessione delle acque in capo ai comuni e non al privato, chiunque esso sia, ha affermato che le Terme Luigiane, in virtù dei protocolli sottoscritti in prefettura nel 2016 e 2019, avrebbero dovuto continuare ad offrire il servizio agli utenti, tutelando nel contempo l'occupazione, attraverso la gestione della sub-concessionaria Sateca. Le sentenze si possono discutere, criticare ed ove possibile ed opportuno impugnare in ulteriori gradi di giudizio, ma si rispettano per quel che al momento affermano". Il Partito Democratico ritiene però che una questione complessa come quella delle Terme Luigiane non doveva essere affrontata per via giudiziaria: "le crisi di questa portata che toccano anche il ruolo degli enti pubblici, si risolvono con la buona politica ed il confronto operoso di idee tra le parti in causa.
"Un esperto in più ed un avvocato in meno", con tutto il rispetto per il mondo forense, è l'impostazione che avrebbe dovuto far da bussola al percorso e al rapporto pubblico-privato per la risoluzione della vecchia "questione termale" protrattasi ai giorni nostri per le note vicende che sappiamo.
Quando a prevalere è la via giudiziaria, e la politica e le parti in causa abdicano al loro ruolo, il risultato è un dannoso avvitamento senza uscita in un derby tra fazioni su una problematica che riguarda invece lo sviluppo socio-economico di un intero territorio. Serviva fin da subito un tavolo tecnico-politico (e ne siamo sempre più convinti) per costruire il futuro oltre le soluzioni tampone avallate in prefettura e riconosciute dalla sentenza. Così come siamo convinti che la sentenza del Tar non rimette indietro le lancette della storia nel rapporto tra ente pubblico e concessionario, atteso che comunque una lunga fase durata più di ottant'anni si è chiusa e la stazione termale, non vi è chi lo nega, attende da tempo un reale e nuovo sviluppo a vantaggio di un intero territorio e dei cittadini che in esso vivono". Per tale motivo oggi si ritiene che sia necessario: "urgente e politicamente doveroso, da parte del Sindaco, chiarire pubblicamente alla cittadinanza come intende procedere, sullo stato della questione termale nel suo complesso e sulle prospettive immediate che la sentenza comunque pone sul tavolo della sua maggioranza comunale".

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