Il caso Amaco continua a tenere banco e a destare preoccupazione. «Esprimiamo forte preoccupazione in merito alla situazione che si è venuta a determinare in ambito Amaco, dove un cospicuo numero di dipendenti è stato posto in cassa integrazione e si è scelto il taglio delle corse di oltre il 20%», sostengono i consiglieri Bianca Rende e Francesco Luberto del gruppo consiliare “Bianca Rende sindaca”. «Già dalla scorsa consiliatura denunciamo le difficoltà di un’azienda palesemente in crisi e per la quale vorremmo invece un futuro di stabilità e di crescita, nell’interesse dei lavoratori e della qualità del servizio reso. L’esito dell’ultima commissione consiliare Trasporti, nel corso della quale hanno avuto l’opportunità di confrontarsi sindacati, amministratore unico, sindaco e assessore di riferimento, ci lascia del tutto insoddisfatti. Di fronte alle legittime richieste avanzate da parte sindacale, in rappresentanza dei lavoratori dell’azienda, le risposte sono state del tutto vaghe e inconcludenti. Si fa riferimento alla costituzione dell’azienda unica e alla necessità di confrontarsi con la Regione Calabria che invece, come abbiamo precisato nel dibattito, non ha alcun debito con l’azienda ed ha continuato a rimborsare i costi per km anche durante la pandemia».
L'appello alla Regione
«Ovvio che il nostro auspicio è che entrambe queste strade abbiano successo e che l’azienda unica, dopo oltre un ventennio di tentativi, veda la luce. Ma, nell’attesa che la regione Calabria metta in campo una riforma del TPL che dia una prospettiva certa al settore per modernizzare e offrire un servizio di qualità ai cittadini, siamo convinti che nell’immediato vadano date delle risposte più contingenti ai lavoratori che vedono sacrificata la paga mensile, nel mentre gli stessi servizi che potrebbero essere svolti da loro vengono affidati a aziende esterne. Proponiamo quindi che, in attesa di raggiungere una nuova dimensione aziendale, magari aggregata, che possa finalmente segnare dopo molti anni l’avanzamento gestionale del TPL su scala sovracomunale, si rivedano le scelte gestionali di chi, per ottenere qualche risparmio minimo, compensato da plurimi affidamenti esterni, mette a rischio la dignità ed il bilancio familiare di lavoratori che hanno dedicato la loro vita all’azienda e che non meritano oggi di essere mortificati e messi da parte.
Ecco perché, nella medesima occasione, abbiamo suggerito alla giunta comunale ed al sindaco di utilizzare l’annunciato osservatorio per monitorare più da vicino scelte gestionali che appaiono, alla luce dei riflessi sui dipendenti e sulla qualità del servizio reso, assai discutibili», concludono.
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