Non sono certo questioni da dentro o fuori, tali da minare le basi di quel progetto politico sapientemente costruito in occasione della scalata a Palazzo dei Bruzi, quando la coalizione di centrosinistra bissò le urne mandando all’opposizione lo schieramento di centrodestra, nonostante venisse da due legislature consecutive alla guida del governo cittadino. C’è che da qualche giorno in maggioranza si vivono delle tensioni interne, legare alla nomina degli scrutatori da effettuare in previsione del referendum sulla giustizia fissato per il 12 giugno e alla volontà del consigliere Mimmo Frammartino di passare dalla lista diretta espressione del sindaco Franz Caruso, in quella del Pd. Si prevede, pertanto, un fine settimana scoppiettante, non fosse altro perché domani i componenti della Commissione elettorale dovranno provvedere a scegliere i sessanta scrutatori a loro assegnati, pescandoli sì dall’apposito albo ma potendo optare per un doppio indirizzo: nominarli direttamente oppure attraverso il metodo del sorteggio. E a quanto pare i quattro consiglieri dell’organismo non sembrano sintonizzati sulle stesse frequenze, tanto da arrivare disuniti, domani, all’atto in cui si troveranno a mettere nero su bianco il criterio che intendono adottare dinanzi al segretario generale del Comune. Roberto Sacco e l’assessore Pina Incarnato in rappresentanza dell’esecutivo, Bianca Rende in qualità di battitore libero e Michelangelo Spataro per parte della minoranza. Qualcuno le definisce piccole scosse di assestamento nell’ambito di una maggioranza comunque granitica e dai numeri rasserenanti. E pazienza, si fa per dire, se Frammartino ha maturato la convinzione di transitare nel gruppo del Pd.
Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza