Rosaria Succurro è la prima presidente donna della Provincia. La sua esperienza politica è legata al ruolo di assessore svolto per due legislature a Cosenza e all’impegno profuso in tempi più recenti come sindaco di San Giovanni in Fiore. La sua elezione alla guida dell’ente pubblico territoriale provinciale non era affatto scontata ed è stata frutto di una lunga e intelligente opera di tessitura conclusasi con una cocente e inaspettata sconfitta del centrosinistra che aveva mantenuto la guida della Provincia per due legislature. A Rosaria Succurro abbiamo posto delle domande dopo questi primi mesi di governo. La sua coalizione è molto coesa: quali sono, invece, i rapporti con l'opposizione? Abbiamo lavorato molto insieme a tutti i partiti della coalizione alla mia candidatura, nata dalla concertazione e dal dialogo interno alla pari, senza imposizioni di nomi calati dall’alto. Questo è il metodo migliore per presentarsi alle competizioni e anche vincerle. Con l’opposizione esiste un ottimo rapporto: molti di loro sono anche colleghi sindaci e, quando non lo sono, si tratta comunque di amministratori con esperienze di governo locale importanti. Qual è oggi il quadro economico dell'ente? La legge Delrio ha tentato di sminuire le Province, svuotandole di deleghe e dignità, in parte riproducendo un lontano quanto sbagliato disegno di riassetto istituzionale. Questo ha giocoforza danneggiato anche i bilanci degli enti intermedi. È dal giorno dell’insediamento che stiamo lavorando per l’approvazione del bilancio di previsione e ancora, insieme ai tecnici, non siamo riusciti a trovare una quadra decorosa. Si sta lavorando a nuove entrate, frutto di servizi innovativi. Quali le priorità di gestione? Rapidità e snellimento delle procedure, in modo da sburocratizzare la Provincia. Oggi i Comuni hanno bisogno di risposte immediate, che la Provincia non riesce a dare. Servono assunzioni in settori strategici e soprattutto nuove deleghe, che la Regione può darci e che sono certa il presidente Occhiuto ci affiderà dall’alto della sua lungimirante azione politica. Questo sarà l’inizio di un percorso per riportare la Provincia agli antichi fasti. Insomma, ci muoviamo per anticipare il governo in un processo di rimodulazione e di riattribuzioni di nuove deleghe, che non siano solo quelle sterili della riforma del 2014. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza