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Città unica, a Rende s’apre uno squarcio nel variegato fronte del “No”

Il consigliere comunale Francesco Corina contro l’alleanza anti-Cosenza

Città unica? No, grazie. Oltre il Campagnano non tutti sono d’accordo. Un dissenso ormai evidente. L’ex vicepresidente della Provincia, Mario Bartucci, attraverso l’associazione “Rende l’idea”, ha dato vita a un comitato per il “No”. A Bartucci fanno sponda altri due importanti personalità rendesi. Amerigo Castiglione, consigliere comunale per tanti anni e già candidato a sindaco in passato, ritiene ad esempio che sia il metodo impostato il vero problema. E spiega che, «pur non essendo contrario prioristicamente alla città unica, i passaggi politici ed istituzionali devono essere successivi e conseguenti rispetto alle indicazioni dei cittadini». A Castiglione fa eco Mario Rausa, altro amministratore cittadino di lungo corso . Anche lui sostiene la tesi di Bartucci; anzi rilancia in chiave propositiva «tutto ciò che bisogna costruire va realizzato prima oltre il Campagnano».
Ma c’è anche chi invece dice espressamente «No al negazionismo gratuito». È il caso di Francesco Corina, attualmente consigliere comunale di maggioranza. L’avvocato addirittura parla di «folle idea costituire un comitato del “no” per il processo di realizzazione della città unica (certamente articolato e complesso)». Per Corina, infatti, se per un verso, va inserito nell’ambito della fase di naturali criticità che caratterizzano pressoché tutti i progetti di novità, dall’altro, «è un richiamo alla lucidità, competenza e razionalità che dovranno agevolare il percorso verso una diagnosi di fattibilità e realizzabilità dell’insostituibile obiettivo».

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