Tra poco meno di dieci giorni termina ufficialmente il lunghissimo iter del Comune di Rende per ciò che riguarda la fase di pre-dissesto. Dentro o fuori: la Corte dei Conti deve riconoscere, oppure no, il Piano di riequilibrio richiesto esattamente 10 anni prima. Abbiamo sollecitato anticipazioni all'assessore al Bilancio, Fabrizio Totera, ed al dirigente del settore, Antonio Infantino, che ha seguito ogni singolo passo del percorso compiuto.
La relazione finale sarà ufficialmente presentata nei primi giorni di febbraio. Da dove partire se non dai 16 milioni 800mila euro del 2013 che prevedevano i disavanzi degli anni precedenti più il fondo relativo al contenzioso. In corso di gestione, ai 16 sono stati aggiunti altri 3 milioni di euro per quasi 20 milioni. Oggi? «Rimane il disavanzo trentennale fino al 2026 con la restituzione del fondo pari a circa 1 milione e 200mila euro», rispondono Totera e Infantino. Con una liquidità di cassa, al 31 dicembre scorso, di circa 3 milioni e 600 mila euro. Cosa significa? «Siamo estremamente soddisfatti del lavoro fatto e soprattutto ottimisti per il futuro», afferma l'assessore al bilancio. Totera parla infatti di prudenza nella spesa ma, parallelamente, di una gestione solida dell'ente e soprattutto della capacità di risposte paragonabili ai comuni più virtuosi.
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