Una interrogazione del capogruppo consiliare Emira Ciodaro è stata inviata ieri al sindaco e al presidente del Consiglio comunale al fine di avere lumi sullo stato di finanze dell’ente. In particolare da mesi si ragiona di debiti, di dissesto e di predissesto.
«Da mesi leggiamo - spiega Ciodaro - dichiarazioni da parte di membri autorevoli di questa maggioranza che ci raccontano di debiti e di rischio di un nuovo dissesto, senza che ci sia consentito confrontarci sui dati reali, si parla e poi subito dopo si smentisce. I revisori dei conti sono stati chiari, hanno reso edotto il Consiglio comunale, sia attraverso le loro relazioni, che mediante interventi diretti in aula, della esistenza di debiti, per oltre 6 milioni di euro, anche se in via di definitiva quantificazione. Il tempo dell’indagine speriamo sia terminato e che presto ci vengano comunicati i dati».
Si potrebbe arrivare ad oltre 7 milioni di euro. Ricorda il capogruppo come «siamo stati eletti, ciascuno nel suo ruolo, per risolvere i problemi e non per lasciarli incancrenire o nasconderli in attesa di tempi migliori. Il falso in bilancio è un reato penale, per quello che mi riguarda non intendo rendermi corresponsabile di tale reato, pertanto, pretendendo di essere compiutamente informata in merito alla reale situazione economica e finanziaria dell’Ente, al fine di potermi rendere utile alla mia città con proposte fondate. I nostri concittadini continuano a pagare le conseguenze di una dichiarazione di dissesto, rivelatasi, alla luce dei risultati, fallimentare, in quale altro modo potrebbe essere definita, considerato che l’Ente, non avendo risolto i suoi problemi finanziari, a detta dei nostri attuali amministratori, potrebbe dover ricorrere ad un Piano di riequilibrio pluriennale, ai sensi degli articoli 243-bis e seguenti del Tuel.
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