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Cosenza, la spinta dei consiglieri regionali verso il progetto della città unica

I rappresentanti istituzionali cosentini insistono sulla bontà dell’idea di area urbana

Si procede su più binari ma alla fine le rotaie potrebbero incrociarsi e lanciare il treno verso la stazione della città unica. Al momento le amministrazioni comunali coinvolte nel progetto dell'area urbana, il capoluogo bruzio, Rende e Castrolibero, parlano la lingua dei servizi condivisi, quando, invece, dalla Cittadella spingono affinché possa avviarsi una discussione più approfondita in merito alla fusione delle municipalità, attraverso la quale verrebbe a formarsi un grande agglomerato formato da 110mila abitanti.
Propedeutico all'obiettivo finale, però, sarebbe il referendum consultivo. Ebbene, i consiglieri regionali eletti in riva Crati, riprendendo l’indirizzo tracciato dall’allora capogruppo della Lega, Simona Loizzo, intendono dare vita a questo dibattito pubblico che porti alla creazione di un polo urbanistico, economico, sociale e culturale «in grado di sincronizzare i legami fisici e storici tra le tre comunità, unendo energie, mezzi e risorse».
A farsene portavoce, appunto, i rappresentanti istituzionali direttamente legati al territorio bruzio, da Pierluigi Caputo e Katia Gentile, da Luciana De Francesco a Sabrina Mannarino, passando per Pietro Molinaro, Giuseppe Graziano e Gianluca Gallo, pronti a ribadire come «il referendum rappresenti un passo importante di un iter che porteremo avanti con il coinvolgimento delle amministrazioni interessate, delle associazioni di categoria e, certamente, della società civile».

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