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Caos politico a Rende, Aceto (Fi) propone un governo "dalle ampie visioni"

Si scalda il dibattito in città all’indomani della manifestazione pubblica di venerdì

Flop numerico e di partecipazione oppure manifestazione riuscita e soprattutto coinvolgimento pieno dei cittadini? Fa discutere, dopo 24 ore, la "chiamata alle armi" di alcuni movimenti politici del territorio. Con Principe e Talarico sugli scudi. Eppure, dalla casa comunale, più che preoccuparsi della ipotetica mancata partecipazione dei rendesi, si prova a fare la conta sui numeri della maggioranza. Che sembrerebbero non esservi più.
«Sono uscito dalla maggioranza prima di Corina e Marchiotti», fa sapere il consigliere comunale di Forza Italia, Eugenio Aceto. «Sto votando solo alcune pratiche», aggiunge. «Ogni tipo di scioglimento che sia per dimissioni o per intervento del governo con conseguente nomina di un commissario non farebbe altro che aggravare la situazione già di per se difficile, una gestione che volge naturalmente al termine e dalla quale abbiamo preso le distanze per i più disparati motivi, gli stessi per cui non abbiamo aderito alla minoranza», afferma Aceto.

«La nostra visione di città è rivolta alla centralità di chi la vive e non di chi la amministra o vorrebbe amministrarla. Un commissario significherebbe bloccare ogni iniziativa ed attività, dai lavori pubblici alle iniziative territoriali come eventi culturali , le politiche volte alla valorizzazione delle tante attività insistenti sul territorio, Psc, manutenzione ordinaria, i tributi che ritornerebbero alle aliquote massime, i rifiuti, la gestione degli uffici comunali che sono il primo accesso del cittadino, che già ad oggi, per carenza di personale, stentano a dare risposte, che come già vissuto su rende attuerebbe una politica esclusivamente tecnica ed ingessante», spiega.

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