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Rende, Psc in Consiglio: servono i numeri. La maggioranza è ancora in difficoltà

Venerdì scorso vertice tra i componenti della squadra di governo: il 30 si va in Aula. Anche l’opposizione cerca l’unità ma le posizioni sono distanti

Venerdì pomeriggio ennesima riunione di maggioranza per trovare numeri e soprattutto volontà politiche prima del voto in aula, per il Psc, previsto il 30 maggio alle 9. «Se non arriviamo a quota 13, ci tocca rinviare ad altra data ma, di certo, la nostra volontà politica è quella di approvare il Psc», notifica un consigliere di maggioranza che non vuole esporsi. Le opposizioni hanno cercato di fare squadra e condividere una posizione univoca ma sembrerebbe che siano volati gli stracci.
Soprattutto tra i consiglieri Bonanno e Principe per nulla concordi sulla linea da seguire. Nel frattempo Massimiliano De Rose pone un altro problema assolutamente non secondario. «Mentre sono chiarissime le intenzioni della maggioranza e dell'attuale sindaca sul Psc – diventa assordante e intollerabile il perdurante silenzio dell'amministrazione sull'ormai imminente avvio anche del processo "Reset. L'indagine della Dda di Catanzaro traccia un quadro gravissimo per la dimensione del fenomeno criminale e per la pervasività delle cosche nel tessuto sociale, in particolar modo nel territorio rendese.
I capi di imputazione formulati a carico degli oltre 200 imputati, se è vero che dovranno essere accertati nel processo e che vale sempre la presunzione di innocenza per tutti gli indagati, è altrettanto vero però che allo stato prospettano una situazione tale da imporre una presa di posizione forte da parte del Comune di Rende, che nel processo è espressamente individuato come parte offesa e che ha la possibilità (e la necessità) di costituirsi parte civile il prossimo 9 giugno», spiega il consigliere comunale.

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