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Comune di Paola, Mannarino invita l’ente ad alienare i beni inutili

Parla il responsabile del settore finanziario: «In ragione dell’entità di detto disavanzo - spiega - non si ritiene utilmente percorribile il ripiano ai sensi dell’articolo 188 del Tuel, ossia nei tre anni del bilancio di previsione e comunque non oltre la consiliatura».

Il Comune rischia di “pregiudicare” il suo futuro per vent’anni. L’entità del nuovo disavanzo - quantificato in 9,3 milioni - potrebbe inguaiare l’attuale Amministrazione e quelle che verranno. E costringere l’ente quindi a “spalmarlo” per due decenni. A mettere nero su bianco la circostanza è il responsabile del settore finanziario del Comune di Paola, Eugenia Mannarino.
«In ragione dell’entità di detto disavanzo - spiega - non si ritiene utilmente percorribile il ripiano ai sensi dell’articolo 188 del Tuel, ossia nei tre anni del bilancio di previsione e comunque non oltre la consiliatura. Detta considerazione è ulteriormente supportata dalla necessità di dover procedere, fino alla naturale estinzione, anche al ripiano del disavanzo da riaccertamento straordinario dei residui (fino al 2044) e del disavanzo da Fal (fino al 2030). Si ritiene al contrario valutabile da parte del Consiglio comunale organo deputato alla scelta e alla decisione finale il ricorso alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale di cui agli articoli 243-bis e seguenti del Tuel, considerato che detto strumento offre un maggiore orizzonte temporale di ripiano (fino ad un massimo teorico di venti anni), nonché all’attivazione di ulteriori leve utili allo scopo (incremento delle entrate anche attraverso alienazione di beni non necessari per le attività istituzionali dell’ente, organica revisione della spesa, possibilità di procedere ad una revisione straordinaria dei residui)».

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