Lo stato delle casse del Comune, le scelte affrontate in questo anno di amministrazione i “conflitti” politici nel gruppo consiliare “La Migliore Calabria” (riconducibile al Pd). Ne parliamo con Francesca Sbano dimissionaria assessore alle finanze. È mancato forse il sostegno politico nell’affrontare scelte dolorose ma necessarie. Qualcuno ha pensato a tutelare i propri interessi negli equilibri di potere? «Non ho mai interpretato la politica come ricerca di potere. Non mi appartiene questa logica. Per me in una coalizione tutti sono alla pari. E sicuramente nei mie riguardi nessuno ha cercato di far prevaricare logiche di maggior forza. Una delega al Bilancio di un ente come il Comune di Paola (per le condizioni in cui si trova) è come una mina con la miccia accesa, che nessuno vorrebbe tenere in mano. Nonostante ciò, ho accettato l'incarico dimettendomi da consigliere comunale».
Sbano spiega poi come «posso dire che la scelta delle deleghe sia stato un passaggio fondamentale, nell'assunzione di determinate responsabilità verso la città. Non mi sono sottratta a questo gravoso compito, perché prima che da politico, da cittadino ho ritenuto che sarebbe stata l’occasione per verificare il reale stato delle cose. Ritengo che, nell'avvicendarsi di un’amministrazione, a prescindere da chi era prima presente, sia necessario una verifica».
Il dimissionario assessore evidenzia ancora che «ho spesso avuto la sensazione che in questo Comune, in passato, sia stato meglio non affrontare e rinviare determinate tematiche che avrebbero portato a perdere consenso. È questa a parere mio, è stata anche una delle cause della precaria situazione economica in cui ci troviamo». Il “balzello” della Tari? «Aumenti legati al maggior costo di conferimento in discarica. Paola è un ente strutturalmente deficitario e il costo deve essere totalmente coperto. L’alternativa? Fare debito e scaricare i costi su anni successivi».
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