L’abbondanza di spazzatura disseminata nei luoghi più impensati, la sporcizia nelle periferie, i marciapiedi dissestati dappertutto e nondimeno nel cosiddetto salotto buono di corso Mazzini dove peraltro le statue del Mab sono maltrattate e scarsamente valorizzate, per poi finire con le fogne a cielo aperto, e non da ultimo «i selfie senza costrutto degli assessori». È un giudizio impietoso quello che l’Ugl dà dell’amministrazione comunale bruzia. Un giudizio talmente insufficiente che, in termini scolastici, non «darebbe, a chi governa, neanche la possibilità di salvarsi agli esami di riparazione». Insomma secondo gli esponenti del sindacato la città «ha molte, moltissime zone d’ombra che non basteranno le poche luminarie natalizie a rischiarare». In altre parole «i problemi non risolti, le inefficienze della macchina burocratica interna e delle società concessionarie, superano di gran lunga i, futuribili, aspetti positivi». L’Unione Territoriale Lavoro dell’Ugl quindi è tornata a ripresentare al sindaco Franz Caruso «le richieste di intervento e – sottolineano – di “cambio di passo”, già espresse più volte da inizio anno». La città, finora, rimarcano dall’Ugl «ha vinto solo “l’oscar” della sporcizia. Una situazione, fra l’altro, denunciata di recente, addirittura, dalla giunta. Ciò – viene sottolineato – ci porta ancora una volta a evidenziarne i ritardi e la chiusura rispetto a proposte, ragionevoli, avanzate per tentare, quantomeno, di risolvere la situazione. Non si può imputare solo ai cittadini il malcostume di avere poca cura o mancato rispetto delle regole di raccolta dei rifiuti urbani. Innanzitutto, si tratta di una minoranza di cosentini mentre il degrado sotto gli occhi di tutti, è anche, anzi soprattutto, causato da lacune nel servizio stesso che non giustificano quindi le pesanti quote di Tari che si è costretti a versare. Come l’Ugl ha proposto, da tempo, la raccolta “palazzo per palazzo” va ripensata trovando altre soluzioni insieme con le società vincitrici degli appalti. Si potrebbe, a esempio, separare lo smaltimento di carta, vetro e plastica, utilizzando contenitori in strada, da quello di organico e indifferenziata da far proseguire “porta a porta”». Altro capitolo le fogne “a cielo aperto” che zampillano in varie zone dell’area urbana: una fra tutte «quella in via Tommaso Arnoni, che da almeno tre anni – sottolineano dall’Ugl – scorre in disturbata su viale della Repubblica proprio dietro l’ospedale civile dell’Annunziata».
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