La presidenza l’aveva già conquistata nel 2021. Ora il centrodestra si è accaparrato anche il civico consesso in piazza 15 Marzo, numericamente in equilibrio fino a mercoledì sera (otto a otto), quando le urne (si votava, infatti, per il rinnovo dell’assemblea) hanno consegnato otto rappresentanti territoriali alla coalizione guidata da Salvatore Summariae quattro al centrosinistra, orfano, però, di una lista, Insieme per la Provincia, riposta forse troppo frettolosamente in un cassetto a favore dell’unica griglia di area, Provincia Democratica, capace, comunque, di condurre un’ottima battaglia e piazzandosi dietro alla componente azzurra. Certo, c’erano meno seggi in palio rispetto alla precedente tornata elettorale, dodici anziché sedici, e questo, forse, ha indotto le forze politiche a usare maggiore prudenza nell’allestire gli elenchi dei candidati.
Non il centrodestra, evidentemente, che di liste ne ha messe in campo tre, tante quante nel 2021, alle quali in molti affiancano pure Azione, il movimento dell’ex ministro Carlo Calenda, il cui coordinatore calabrese, il consigliere regionale Salvatore Summaria insieme ai referenti locali, ha creduto fin dall’inizio di raggiungere il risultato auspicato, riuscendo nell’impresa, appunto, di guadagnare una poltrona nell’assise dell’ex Palazzo del Governo, attraverso l’elezione, però, di un ex esponente del Pd, il sindaco di Spezzano Albanese, Ferdinando Nociti, competitor della Succurro alla sfida di due anni addietro e adesso confluito in Azione.
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