La guerra è guerra. E così “Controcorrente”, gruppo del Pd schierato contro il segretario provinciale, Vittorio Pecoraro, passa all’attacco. E lo fa dopo aver letto l’intervista rilasciata dal segretario al nostro giornale. Il tono non è conciliante a conferma di una frattura verticale nel partito.
«Apprendiamo con piacere che il segretario Pecoraro» scrivono gli esponenti di “Controcorrente guidati da Antonio Tursi « tra molte mielose parole rivolte alle anime e animelle del Pd, prende finalmente in carico la richiesta di trasparenza che gli abbiamo rivolto su conti e procedure decisionali interne. Peccato che rinvii ad una commissione indipendente, inventata ad hoc, l’esame di tale segreta documentazione, in spregio agli organismi da lui stessi insediati e cioè il comitato di tesoreria e la direzione provinciale. I documenti secretati dal segretario devono essere resi disponibili a questi organismi, competenti per statuto, e a ciascuno dei suoi membri, per fugare ogni dubbio sulla condotta adottata in occasione della stesura e dell’approvazione del bilancio. Ci auguriamo» continuano i contestatori «che nello sforzo mediatico di questi giorni per rimanere ancorato alla sua poltroncina, Pecoraro possa rendere disponibili questi documenti. Ne guadagnerebbe la sua figura, al di là della sua permanenza o meno come segretario».
Poi l’ulteriore affondo contro il segretario, relativo al richiamo all’unità del partito fatto dalle nostre colonne.
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