Sarà comunque una gestazione complessa e se in passato l’idea di creare una grande realtà amministrata dell’area urbana cosentina è sempre naufragata, oggi la discussione appare più circostanziata, ricca di elementi che lasciano presagire a un approccio diverso. Anche perché la strada è tracciata e a puntellarla ci ha pensato la Regione, la maggioranza di centrodestra alla Cittadella, la cui proposta di fusione, però, continua ad incontrare note di contrarietà, mosse soprattutto verso il metodo utilizzato, «il quale – ha affermato ieri Orlandino Greco – inaugura la stagione di un nuovo centralismo regionale». Il sindaco di Castrolibero ha palesato il suo pensiero durante una conferenza stampa organizzata nel Municipio alle porte del capoluogo bruzio, inserito, insieme a Rende e alla stessa Cosenza, nel progetto della città unica, il cui dibattito è entrato pienamente nel vivo, specie negli ultimi giorni, alla luce dei possibili nomi da attribuire al futuro comune e coniati dalla Regione in sede di Commissione affari istituzionali, presieduta da Luciana De Francesco. «Non ha senso – ha ribadito Greco – spingerci oltre quando ancora non c’è nulla di concreto», riferendosi proprio alle attribuzioni nate dal recente incontro alla Cittadella, appunto, spalmate su una rosa di tre petali: Cosenza, Cosenza-Rende-Castrolibero e Nuova Cosenza. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza