L’autonomia è un imbuto senza uscita, un piano inclinato che si deforma verso l’abisso. Ma è pure tante interpretazioni, pensieri, sentimenti che fanno parte di una stessa storia. Nelle ultime ore, però, il livello della tensione è salito con l’affissione “selvaggia” dei manifesti satirici rivendicata dal collettivo “La Base”, che mette insieme le diverse anime della sinistra radicale. I muri della città e quelli del ponte dell’Unical sono stati tappezzati da locandine in bianco e nero con i volti dei parlamentari calabresi del centrodestra che si sono espressi a favore della norma. Corredate da didascalie ironiche, le facce di Mario Occhiuto, Fausto Orsomarso, Wanda Ferro, Simona Loizzo, Domenico Furgiule e Tilde Minasi sono fiorite dappertutto. Il governatore Roberto Occhiuto è stato l’unico “extra” (non parlamentare) ad essere finito nel tritacarne della contestazione. Una campagna aggressiva, grondante di unto, vischiosa, che ha provocato un cataclisma all’interno di una dialettica fortemente inquinata. Volti, nomi e “dediche” rischiano di diventare la traccia di un’inchiesta giudiziaria appena avviata dopo l’intervento degli investigatori della digos che hanno fotografato e acquisito i volantini diventati “corpi di reato”. Leggi l'articolo completo sull'edizione cartacea di Gazzetta del Sud - Cosenza