Corigliano Rossano alle urne, il sindaco Stasi: “Il nostro lavoro non è finito”. La sfidante Straface: “Usciremo dall'isolamento” VIDEO INTERVISTE
Due modi differenti di concepire il senso di amministrare un territorio. Due profili diversi. Due mondi partitici opposti che accompagnano due candidati agli antipodi anche per storia ed estrazione politica. Eppure, in comune, una gran voglia di amministrare Corigliano Rossano, territorio immenso (è la terza città dell'intera Calabria con i suoi 74mila e passa abitanti; la prima, escludendo i capoluoghi di provincia) che porterà alle urne, potenzialmente, poco più che 70mila votanti. Da una parte Flavio Stasi, 41enne sindaco in carica che cerca il bis dopo l'exploit che a 36 anni gli consentì di occupare la poltrona più importante sbaragliando la concorrenza; dall'altra Pasqualina Straface, che la fascia tricolore l'ha indossata per un biennio, dal 2009, quando Corigliano era ancora un comune a se stante. Oggi che l'anima ausonica ha sposato quella bizantina, sono tantissimi i temi caldi che stanno arroventando la vigilia delle elezioni. Perché la partita di Corigliano Rossano potrebbe avere ripercussioni a livello regionale (Straface è una consigliera di Palazzo Campanella) e può essere una cartina al tornasole su ciò che accadrà anche alle Europee. Dal senso di città unica all'ospedale della Sibaritide, passando per i temi legati alla vocazione marittima del territorio (pesca, mercato ittico, questione Baker Hughes) e per la mobilità e i trasporti, fino ad arrivare ai progetti tesi a rivitalizzare i centri storici della città unica. I due candidati, in un duello a distanza, non se le sono mandate a dire e hanno risposto alle domande poste davanti alle telecamere di Gazzetta del Sud online, lanciando anche un appello finale all'elettorato. Diciotto liste, 70049 elettori, 278 candidati consiglieri, due aspiranti sindaci: la campagna elettorale a Corigliano Rossano ha già raggiunto l'apice.