Sono state 1.691 preferenze a far la differenza tra Biagio Faragalli e Mauro D’Acri. Un importante vantaggio che ha permesso a Faragalli di conquistare lo scranno più alto del municipio, facendo, invece, sedere tra i banchi della minoranza il suo antagonista. L’elezione a sindaco di Biagio Faragalli ha subito riecheggiato sul territorio e tra i suoi elettori che si sono riversati, dapprima nella segreteria di Pianette, per, poi, proseguire con i festeggiamenti fino a tarda sera in piazza “E. Bianco”, nel cuore centro storico montaltese. Scene di giubilo, cortei e suoni di clacson, hanno accompagnato il neo eletto sindaco che ha voluto fare il giro di tutto il comprensorio per dispensare i suoi grazie ai cittadini di Montalto Uffugo. Il bacio alla sua mamma e alla sua famiglia, l’abbraccio con i suoi compagni di viaggio, le numerose strette di mano con i cittadini, hanno fatto da cornice ad un clima di festa per «un sogno che è diventato realtà», così come lo ha definito lo stesso primo cittadino subito dopo aver saputo della sua vittoria. I risultati degli scrutini, Biagio Faragalli li ha attesi mentre scaricava la tensione dell’attesa in montagna, per, poi, unirsi alla sua squadra non appena è arrivato il dato utile a stabilire che la partita era vinta. Adesso, passata la sbornia della gioia e della festa, il neo sindaco è già a lavoro con la sua coalizione per mettere mano sul governo cittadino. Si attendono le date per gli adempimenti burocratici e i riti del caso, come la proclamazione ufficiale del sindaco, quella dei consiglieri eletti, ma nei fatti a lavoro Faragalli si è già messo, così come aveva garantito in campagna elettorale. Tra le prime sue premure c’è quella di varare la sua Giunta e di farlo già in questa settimana. Nominerà i suoi assessori che andranno a comporre l’Esecutivo tra i consiglieri di maggioranza eletti, senza introdurre figure tecniche ed esterne, su ciò è stato chiaro sin dall’inizio il neo eletto sindaco. Un’operazione che permetterebbe, così, l’ingresso in maggioranza di altri candidati che hanno totalizzato più preferenze. Il toto assessore, dunque, è iniziato e tra i papabili nomi che quasi certamente riceveranno le deleghe troviamo Gerardo Molinaro, Pierluigi Catanzaro, Vincenzina Calomino, Piero Parisano, Dino D’Elia, Alfredo Muto. Occhi puntati anche sulla deleghe di vice sindaco, per quale voci ufficiose parlano di Alfredo Muto o Ida Pasqua, e occhi puntati anche su chi andrà a rivestire il ruolo di Presidente del Consiglio comunale, altre delega importantissima. Se Biagio Faragalli manterrà ciò che ha detto, i suoi assessori si conosceranno già in questo fine settimana.
Giunta varata, allora sì che si entrerà nel vivo dell’Amministrazione targata Biagio Faragalli, al quale toccherà guidare un comune importante, di ben 22mila abitanti distribuiti tra centro storico, parte valliva e zone più distaccate. Tenace e determinato, nonostante la sua giovane età, il nuovo sindaco di Montalto Uffugo ha già usato termini quali “squadra”, “città”, “impegno” e “responsabilità” che denotano la presa di coscienza del gravoso compito da svolgere ma nello stesso tempo la sicurezza delle sue capacità che metterà in campo per affrontare la sfida governativa. «La percentuale di voti è importante, la prima cosa che ho pensato è la grande responsabilità che avrò», che ha commentato, infatti, il giovane farmacista al timone, ora, della città, chiamato ad un arduo compito di rilancio del centro urbano rimasto fuori, ad esempio, da qualsiasi discussione legata alla città unica, con il centro storico segnato dallo spopolamento e il territorio più vicino all’Università e Rende piegato dalla assenza di vie alternative, in una viabilità piena di criticità. Biagio Faragalli questo arduo compito lo conosce, comunque, bene ed è per questo che ha delineato un cronoprogramma da rispettare, diviso a tappe da 180 giorni l’una, per fare diventare il suo comune «baricentrico, con un peso politico importante e una viabilità sostenuta dalle infrastrutture». Ed è sull’elemento politico che si concentra anche l’attenzione, perché Faragalli è segretario cittadino di Forza Italia, è stato pubblicamente sostenuto in questa campagna elettorale dai big del partito di Tajani, prova che, quindi, non camminerà da solo in questo ruolo, ma che avrà l’appoggio della Regione Calabria, e lo stesso sindaco ha affermato che, adesso, anche se è stata una coalizione improntata sul civismo, resta sempre espressione del centro destra, per cui bisogna «lavorare per unificare il partito sul territorio di Montalto». La sua forte idea di “unione”, non solo territoriale, annullando ogni forma di campanilismo ma anche partitica e politica ed amministrativa, hanno portato il sindaco a guardare anche alla sua minoranza consiliare e, facendo riferimento alla sua professione da farmacista, a “curare” gli attriti proprio con l’opposizione in un’ottica di obiettivi comuni. Il suo rivale Mauro D’Acri, infatti, ha comunque ricevuto una fetta importante di preferenze dall’elettorato con cui Faragalli dovrà anche fare i conti e amministrare. L’augurio, dunque, del primo cittadino per un lavori tra maggioranza e minoranza è che «lavoreremo in ottica comune e noi siamo in completa apertura per lavorare insieme. Non abbiamo problemi ad accogliere le positività di un progetto. Noi dobbiamo unire e non dividere».
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