I “ribelli” non mollano. Anzi, rilanciano. La Commissione di garanzia provinciale del partito, presieduta da Salvatore Perugini, li ha espulsi dal Pd. E loro, come in una faticosa e imprevedibile partita di poker, puntano tutto su una nuova “giocata”. Il loro asso nella manica è il segretario regionale Nicola Irto al quale faranno ricorso per ottenere la riammissione. «Una decisione incomprensibile» scrivono i consiglieri comunali “ espulsi”, Francesco Graziadio, Aldo Trecroci e Gianfranco Tinto « presa appellandosi ad uno statuto che viene disatteso quotidianamente da chi dovrebbe esserne custode. La stessa riunione dell’organismo di Controllo che ha votato contro di noi ci sembra poco legittima. Lunedì mattina la presidente provinciale del Pd, Maria Locanto, sentito il segretario regionale, Nicola Irto, aveva invitato Salvatore Perugini a sospendere le attività della commissione da lui diretta dopo le dimissioni di tre dei nove membri che lo costituivano, in modo da convocare l’assemblea provinciale e procedere ad una democratica integrazione dell’organismo. Per tutta risposta Perugini ha chiamato a raccolta i membri superstiti per mettere ai voti la sentenza contro di noi. Chissà cosa prescrive lo statuto, in casi come questo, ma noi crediamo che ci siano tutti gli elementi per chiedere che Salvatore Perugini venga rimosso dall’incarico».