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Pd di Cosenza investito dalle polemiche dopo l’espulsione dei consiglieri

Il segretario provinciale Vittorio Pecoraro parla di «tante situazioni d’irregolarità». I tre “epurati”: «Restiamo nella maggioranza e non vogliamo lasciare il partito». Il caso Madeo e lo scollamento alle Europee

Le fratture interne, i solchi scavati tra le “correnti” e gli epurati. I disagi del Partito democratico li racconta il segretario provinciale, Vittorio Pecoraro, quando al nostro giornale dichiara: «Sul tema delle espulsioni, al di là del singolo caso, abbiamo una problematica più ampia in provincia di Cosenza e non solo. Ci sono molti dirigenti che vivono una situazione di irregolarità rispetto alla propria presenza nel partito, a partire da coloro che non si sono candidati con noi alle amministrative fino a quelli che pubblicamente non hanno votato alle europee. Servirà dunque una valutazione politica generale da fare con il Partito regionale». La cacciata dal partito dei consiglieri comunali Tinto, Graziadio e Trecroci è destinata ad aprire una discussione infuocata nel maggiore partito della sinistra. Un partito nel quale il vicepresidente del consiglio regionale, Franco Iacucci e il capogruppo alla Regione, Mimmo Bevacqua, prendono le distanze dalla commissione di garanzia provinciale, guidata dall’ex sindaco Salvatore Perugini, che ha deciso l’allontanamento dei “dissidenti”. Già, dei tre “cacciati” che indicano in Nicola Adamo il “regista” della loro epurazione e delle quotidiane scelte fatte dal partito. Un partito, peraltro, che ha perso per strada la vicesindaco Maria Pia Funaro, approdata nell’alleanza Verdi-Sinistra dopo aver sbattuto la porta perchè “dimessa” dal sindaco Caruso senza che nessuno la difendesse (anzi, il contrario).
E quando Pecoraro parla di altre situazioni - diverse da quella riferibile alla vicenda di Tinto, Graziadio e Trecroci - intende probabilmente indicare Rosellina Madeo, consigliere provinciale e capogruppo uscente del Pd a Corigliano Rossano che si è ricandidata in una lista diversa da quella dei democrat, ha ottenuto un grande successo personale e si candida a ricoprire l’incarico di presidente dell’assise municipale nella città ionica. Un caso “scottante” per la dirigenza politica non solo provinciale ma pure regionale. Domanda legittima : sarà espulsa? Verrà attivata la commissione di garanzia? Un bel rompicapo. Un altro quesito: chi sono quelli che alle Europee hanno votato per altri? Con chi ce l’ha il segretario? Qualcuno punta l’indice su Antonio Tursi, esponente di minoranza del partito visto un pò troppo in giro - così dicono i malevoli compagni del Pd - con l’ex presidente dell’Inps Pasquale Tridico, eletto a furor di popolo a Strasburgo e risultato il più votato pure nel capoluogo bruzio.
Ma torniamo agli epurati. Francesco Graziadio è lapidario: «Noi restiamo nella maggioranza e non intendiamo andare via dal Pd». I tre consiglieri rimangono con il loro gruppo autonomo “Democrazia e Partecipazione” in consiglio senza rinunciare a portare avanti una battaglia interna. Il clima tra i democrat e da... “fratelli coltelli”.

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