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Cosenza e la grande occasione della città unica

Intervista al senatore Mario Occhiuto segretario della Commissione cultura a palazzo Madama e già sindaco del capoluogo bruzio: «Dobbiamo mettere in rete i patrimoni culturali, storici e artistici dell’area urbana«

Presidente della Provincia, sindaco per due legislature del capoluogo, oggi senatore della Repubblica: Mario Occhiuto è un architetto di successo prestato alla politica. Ama il bello, è urbanisticamente un visionario e siede oggi come segretario nella commissione Cultura di Palazzo Madama dove è pure capogruppo di Forza Italia.
Senatore la nostra provincia è ricca di risorse culturali da valorizzare: da cosa si può partire?
«Credo che la nascita della città unica possa rappresentare una grande occasione per mettere in rete in modo stabile e duraturo beni e contenitori culturali. Pensi ai centri storici di Cosenza, Rende e Castrolibero. E immagini un sistema di collegamenti urbani unico e allo sviluppo che può determinarsi anche intorno ai fiumi».
In che senso pensa ai fiumi?
«Io avevo immaginato i fiumi come degli elementi intorno ai quali sviluppare una rete culturale: avevamo pensato non solo al ponte di Calatrava , ma al Planetario, alla navigabilità. E, accanto a queste opere, tanti poli culturali: i box arte, la chiesa di San Domenico, il museo realizzato con le opere degli artisti ospiti di volta in volta della città. Eppoi il museo di Alarico che riprendeva una storia straordinaria: l’abbattimento dell’ex Jolly metteva in relazione il fiume con il centro storico eliminando un ecomostro che disturbava l’intero contesto e occupava l’area di confluenza del Crati e del Busento. In alto poi il Castello svevo restaurato. E sempre pensando ai fiumi ne immaginavo per una parte la navigabilità nei tratti un tempo occupati dai campi Rom. Quindi la creazione di un polo espositivo e destinato alla convegnistica. Infine i parchi accanto ai corsi d’acqua mettendo in continuità il capoluogo e Rende, anche attraverso i viali già realizzati, guardando insomma a una rete culturale e paesaggistica d’indubbia bellezza».

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