Socialista, riformista, parlamentare, assessore regionale e sindaco di Rende: Sandro Principe ha fatto la storia della politica nell’area urbana, ricoprendo ruoli di rilievo nelle istituzioni locali e nazionali. Alla sua famiglia è legata la positiva evoluzione della città del Campagnano, “gioiello” del moderno urbanesimo. La possibile nascita della “città unica” non può lasciare un personaggio della sua caratura indifferente.
On. Principe che ne pensa?
«Non sono pregiudizialmente contrario alla istituzione della cosiddetta “Città Unica”. È improponibile farla a freddo, senza un programma, i progetti e la sperimentazione sul campo della gestione comune dei servizi, che è cosa molto complessa e difficile. La sperimentazione si può fare ricorrendo all’Istituto dell’Unione dei Comuni, espressamente previsto dalle leggi vigenti, con la partecipazione anche del Comune di Montalto e dei comuni interessati posti a sud, a est ed a ovest di Cosenza. Dopodiché, si sottopone il progetto sperimentato al giudizio dei cittadini, attraverso la celebrazione di un referendum decisivo e non semplicemente consultivo. In tal modo, i cittadini darebbero un voto consapevole. Se l’Unione ha funzionato bene, sarà approvata la fusione. In caso contrario, si può agevolmente scioglierla. Seguire la strada della fusione a freddo sarebbe irresponsabile; si costringerebbero, tra l’altro, i cittadini di Rende e Castrolibero a pagare l’ingente debito di Cosenza».
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